EUROPEE 2014 – Exploit Pd, Giuffrida e Soru in Europa flop Stancheris e renziani, delude Ncd

Elezioni Europee nella nostra isola: vince il Pd (41%), doppiato Grillo (21%). In Sicilia i democratici conquistano tre seggi pieni e portano a Strasburgo anche Caterina Chinnici. Due posti per M5s (Corrao e Moi) e Forza Italia (Pogliese e Cicu). Delusione per il partito di Alfano che riconferma La Via. In Sicilia l’affluenza definitiva è al 38,03%.

 

A scrutinio concluso si cominciano a trarre le somme dei risultati della lunghissima campagna elettorale. In base elle percentuali e ai voti raccolti  al Pd andrebbero tre seggi, gli eletti sarebbero Renato Soru, ex presidente della Regione Sardegna e patron di Tiscali, con 182 mila preferenze, dietro Caterina Chinnici con quasi 134 mila voti terza a sorpresa la giornalista Michela Giuffrida candidata indipendente del Pd sostenuta da Articolo 4 con 91 mila preferenze. La giornalista è stata la più votata a Catania con 43 mila preferenze, dietro Salvo Pogliese con 33 mila, poi Giovanni Barbagallo (Pd) con 22 mila voti.

Flop del professore Giovanni Fiandaca, uno dei due nomi espressi dalla segreteria regionale Pd e al centro di numerose polemiche per via della trattativa Stato-mafia, arriva quarto. Deludente anche il risultato dell’assessore Michela Stancheris, con 71 mila preferenze, di fatto espressione secca del presidente Crocetta. Scarso anche il risultato dei renziani di Faraone, che con Marco Zambuto si piazzano solo sesti con 65 mila preferenze.

“Tutti, dai sondaggisti ai commentatori sostenevano che il Movimento cinque stelle sarebbe stato il primo partito in Sicilia, invece non è stato così. È stato un grande successo per il Pd che ha indovinato la campagna elettorale. Invece il Movimento di Grillo ha sbagliato linea politica – commenta il segretario regionale del Pd siciliano, Fausto Raciti.

Due seggi andrebbero al Movimento 5 stelle, eletti il capolista Ignazio Corrao di Alcamo (quasi 71 mila voti) e Giulia Moi (63 mila) della Sardegna. Due seggi anche Forza Italia, che in Sicilia regge e supera ogni aspettativa. Vanno a Strasburgo il vice presidente dell’Ars Salvo Pogliese con 61 mila voti e il sardo Salvatore Cicu, con 51 mila voti. Male l’uscente Salvatore Iacolino, solo quinto, così come l’ex assessore Innocenzo Leontini, che si piazza al quarto posto nella lista degli azzurri.

L’ultimo degli 8 seggi spetterebbe al Ncd e andrebbe al professore Giovanni La Via riconfermato con 56 mila preferenze. Al secondo posto il segretario regionale Udc, Giovanni Pistorio, solo terzo Francesco Cascio, ritenuto temibile alla vigilia. Degli otto nuovi parlamentari europei tre sono sardi, l’ultimo deputato Ue espresso dalla Sardegna fu Mario Segni nel ’94.

 

I candidati agrigentini, erano sei in tutto sono stati bocciati dal proprio elettorato.

Oltre alla mancata rielezione di Salvatore Iacolino (Forza Italia), restano fuori dall’europarlamento anche il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto (Pd), Antonella Di Prima (M5S), il senatore Giuseppe Marinello (Ncd), Angela Maraventano (LegaNord) e Luigia Chiara (An).

Un risultato che la dice lunga sugli assetti politici in provincia. Una competizione in cui le “antiche forze” del territorio sembrano non essere scese in campo a giocare la partita. Per i candidati agrigentini non c’è stato, infatti, scampo: quasi tutti in fondo alle liste.

 

 

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