LAMPEDUSA – 13 sbarchi di migranti in un’ora: lavori per la creazione di hotspot a Porto Empedocle

Tredici sbarchi, nell’arco di neanche un’ora, si sono succeduti sul molo Favarolo di Lampedusa.

Molti dei migranti sono stati trasbordati dai barchini alle motovedette della guardia di finanza, una “carretta”, stracolma di profughi, è stata trainata e almeno un’altra è riuscita ad arrivare da sola. Le barche, approfittando delle buone condizioni del mare, avrebbero viaggiato, procedendo parallelamente a gruppi di 4 o 5. Non è ancora chiaro quante centinaia siano i migranti approdati. Le forze dell’ordine li stanno ancora contando. Le motovedette stanno continuando a monitorare le acque antistanti all’isola e al largo.

 In mattinata, su disposizione della prefettura di Agrigento, 450 sono stati, invece, imbarcati sul traghetto di linea Galaxy che è arrivato a Porto Empedocle in serata. I trasferimenti sono ripresi a pieno ritmo. Sul molo di Porto Empedocle, all’alba, c’era anche il prefetto di Agrigento, Filippo Romano. Ha voluto vedere con i suoi occhi che, dopo l’attracco del traghetto Cossyra proveniente da Lampedusa e lo sbarco dei 190 migranti, tutto fosse in ordine. All’arrivo della motonave, nella tensostruttura c’erano poco meno di 300 persone, tutte erano all’interno delle tende e il piazzale era vuoto. Il sindaco di Porto Empedocle, Calogero Martello ha ricevuto la telefonata del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che gli ha manifestato la vicinanza del governo. 

“I lavori per la creazione dell’hotspot di Porto Empedocle stanno proseguendo alla massima velocità possibile. Contiamo in una sostanziale anticipazione rispetto al termine di fine lavori che è fissato per novembre – ha spiegato il prefetto Romano – . L’hotspot sarà collegato a quello di Lampedusa dalla stessa gestione, la Croce Rossa. I due hotspot devono essere visti come una sorta di ponte: quello di Lampedusa accoglie in prima battuta e quello di Porto Empedocle instrada, il più velocemente possibile, verso i pullman. Sarà strutturato come una sorta di stazione dei bus, con una corsia protetta di entrata e uscita e con lettini in numero sufficiente per ospitare diverse centinaia di persone per una o, al massimo, due notti”. 

FOTO ANSA
   

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