M5S , il dopo Giancarlo Cancelleri

L’ex viceministro e leader in Sicilia del Movimento 5 Stelle, il nisseno Giancarlo Cancelleri  ha lasciato i grillini . Un «Movimento distrutto e ormai senza consensi. E mi hanno insultato», sono state le sue dichiarazioni. ue volte deputato all’Ars (di cui è stato vicepresidente), ai Trasporti da viceministro con Giuseppe Conte e da sottosegretario con Mario Draghi. Ha anche una sorella Azzurra parlamentare a Roma per 10 anni. A Catania interessata dalle prossime amministrative,  Cancelleri parla con Enzo Bianco e ne diventa l’alfiere. Ma il “patto della pedana”, con l’ex sindaco in campo e lui assessore in pectore («abbiamo la stessa idea di smart city»), dura fino allo stop della Corte dei conti.

Ora Cancelleri salta un giro: non sarà candidato, neppure in consiglio. Ma lui non molla mai. È un incassatore e un lottatore nato. «Orgoglioso» d’aver fatto, dal 2000 al 2007, il magazziniere in una ditta metalmeccanica, promosso impiegato tecnico col diploma di geometra, l’ex m5s più potente di Sicilia ,lo danno dialogante –  con Cateno De Luca. Che, apprezzò molto l’apertura sul Ponte:

Dunque un taglio netto tra i grillini dell’ultimo decennio è avvenuto. Una parte fondante se ne va , ma rimane il tessuto su cui i 5 Stelle hanno lavorato in questi anni. I fedelissimi di Cancelleri , in particolare erano 4: Nuccio Di Paola, Francesco Cappello, Stefania Campo e Salvatore Siragusa, ma la leader5ship del nisseno era stata caratterizzata  da pochi ostacoli nel lungo interregno che aveva preceduto poi la fine dell’esperienza del governo Draghi. Tra coloro che hanno marcato sempre una posizione differente dallo stesso Cancelleri, il termitano Luigi Sunseri , oggi tra i deputati di secondo mandato di Sala d’Ercole. Su Cancelleri Di Paola precisa “ riconosco a Giancarlo  che ha fatto tantissimo nel Movimento ma anche lui ha ricevuto tanto.. Undici deputati regionali e altrettanti nazionali, ma soprattutto , rivendica Di Paola “ non abbiamo all’orizzonte né abbandoni né scissioni. Parliamo tutti la stessa lingua e abbiamo una visione comune.

Per Di Paola  c’è una profonda differenza tra leadership condivisa e capi. Incontri periodici  tra i gruppi parlamentari regionali  e nazionali  e un bisogno di coordinamento per non disperdere energie  nelle dure battaglie di opposizione  che attendono i 5 Stelle sia dentro il parlamento nazionale, sia a Sala d’Ercole. “In passato le nostre divisioni uscivano sui giornali, adesso credo abbiamo raggiunto un diverso livello di maturità”

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