NISCEMI – Operazione “Mondo opposto”, indagato carabiniere

Venticinque persone sono finite in carcere, 3 ai domiciliari, tra cui due donne, e per un altro indagato, un carabiniere, è stata disposta la sospensione dall’esercizio delle funzioni, nell’ambito dell’operazione ‘Mondo opposto’ eseguita dai carabinieri e coordinata dalla Dda di Caltanissetta. E’ stata disarticolata la famiglia mafiosa di Niscemi. Un contesto territoriale caratterizzato da uno spietato ricorso alla violenza – hanno ricostruito gli inquirenti – e all’imposizione del pizzo a commercianti e imprenditori che venivano costantemente minacciati.

Una delle vittime aveva osato ribellarsi 10 anni prima e così il capo mandamento – Alberto Musto secondo gli investigatori – aveva deciso che doveva morire. Nel corso delle indagini sono emerse anche minacce e intimidazioni dirette ad appartenenti delle forze di polizia. Gli indagati avevano lasciato una testa di maiale davanti al portone di ingresso dell’abitazione di un poliziotto e avevano anche progettato, ma non sono a riusciti a portarli a termine, l’incendio di un’autovettura e colpi di arma da fuoco contro le abitazioni di altri esponenti delle forze dell’ordine. Tentativi che sono stati sempre anticipanti e sventati dai carabinieri.

Questi gli arrestati nel corso dell’operazione. In carcere sono finiti Alberto Musto, 37 anni, Sergio Musto, 35 anni, Andrea Abaco, 27 anni, Francesco Amato, 53 anni, Giuseppe Auteri, 42 anni, Emanuele Burgio, 51 anni, Luigi Cannizzaro, 59 anni, Vincenzo Cannizzaro, 35 anni, Francesco Cantaro, 47 anni, Francesco Cona, 26 anni, Davide Cusa, 30 anni, Renè Salvatore Di Stefano, 33 anni, Alessandro Fausciana, 45 anni, Gaetano Fausciana, 54 anni, Salvatore Fausciana, 24 anni, Gianni Ferranti, 64 anni, Giovanni Ferranti, 40 anni, Salvatore Giugno, 55 anni, Giuseppe Manduca, 57 anni, Francesco Piazza, 59 anni, Antonio Pittalà, 32 anni, Salvatore Signorino Pittalà, 61 anni, Carmelo Raniolo, 49 anni, Paolo Rizzo, 69 anni, Francesco Alessio Torre, 46 anni, Carlo Zanti, 69 anni. Ai domiciliari il poliziotto in pensione, Salvatore Giugno, 55 anni, e due donne di cui non sono stati resi noti i nomi.

FOTO: SEGUO NEWS

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