Palermo ricorda il Generale Dalla Chiesa

Si è conclusa la cerimonia di commemorazione del trentesimo anniversario dell’uccisione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di scorta Domenico Russo assassinati a Palermo dalla mafia. Alla presenza del ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri sul luogo della strage, in via Isidoro Carini sono state deposte corone di fiori. Erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il presidente dell’Ars Francesco Cascio, la figlia di Dalla Chiesa Rita ed esponenti delle forze dell’ordine.

Posso approfittare della attenzione che si risveglia in queste occasioni per chiedere che la memoria non venga più umiliata?”. Lo afferma Nando Dalla Chiesa, figlio del generale Carlo Alberto ricordando così, in un articolo pubblicato su Libera Informazione, il padre, ucciso trent’anni fa dalla mafia “Chiedo due cose – spiega – assicuriamo ai cittadini i loro elementari diritti, impediamo che vengano elargiti loro sotto forma di favori dalla mafia. E facciamo sì che le istituzioni siano sempre più importanti di una tessera di partito. Sembra poco ma è una rivoluzione” “Dopo trent’anni mi capita spesso di trovare in un ventenne di Libera – dice – più rispetto e memoria di mio padre di quanti ne trovi in chi ebbe modo di vivere l’incubo sanguinoso degli anni di piombo, in chi poté assistere in diretta all’annuncio pubblico del suo assassinio durato quattro mesi in una Palermo infuocata.” “Parlo di quei giornalisti o intellettuali (o politici) – prosegue Nando Dalla Chiesa – che, anziché restare sgomenti davanti alla terribile grandezza di quanto successe in quei mesi palermitani, e usare la propria intelligenza per trarne insegnamenti radicali sulla politica, sulle burocrazie, sui valori del Palazzo, sulla storia di una grande città mediterranea e dell’Italia tutta, hanno pensato di dimostrare meglio il loro valore professionale rifiutando il teatro della tragedia, per cercare in carte segrete da nessuno mai trovate in trent’anni il senso degli avvenimenti”.

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