Processo d’appello “Kerkent”; chiesta assoluzione per Militello e Tornabene

Il processo d’appello “Kerkent” ha vissuto l’ultima giornata di arringhe difensive con l’intervento dell’avvocato Giovanni Castronovo che ha affrontato la posizione dei suoi due assistiti, chiedendo l’assoluzione, per Liborio Militello e Giuseppe Tornabene entrambi condannati in primo grado alle pene pari ad otto anni e otto anni e otto mesi di reclusione.

Per l’avvocato Castronovo Liborio Militello non era l’alter ego di Antonio Massimino, il personaggio principale dell’inchiesta, perché – ha sostenuto – non esiste la famiglia mafiosa di Villaseta che avrebbe annoverato tra le sua fila meno di tre persone e pertanto, ogni collegamento con i boss della zona del Belice come Leo Sutera e Pietro Campo sarebbe inesistente. Tra Massimino e Militello sarebbe esistito esclusivamente un rapporto di tipo personale che nulla avrebbe a che vedere con la mafia agrigentina.

Legame strettamente parentale e non riconducibile ad altre dinamiche anche il rapporto tra Giuseppe Tornabene e Massimino. L’avvocato Castronovo, a tal proposito, puntualizza: “Del tutto inconsapevole il contributo fornito a Massimino consistito nell’accompagnarlo in auto, anche perchè non aveva la patente, e non partecipava ad alcuna riunione criminale”.

Il prossimo 13 febbraio, dopo le eventuali repliche di accusa e difesa, si andrà a sentenza.

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