REGIONE – Conto alla rovescia per il Crocetta ter

Aperta la crisi politica in Sicilia. Come concordato con i renziani, il governatore Rosario Crocetta ha azzerato la giunta, firmando i decreti di revoca delle deleghe agli assessori dopo avere riunito per l’ultima volta l’esecutivo. La maggioranza di governo si è poi incontrata questa notte con Crocetta durante una riunione fiume che dovrebbe portare alla nascita della nuova giunta, la terza del governo Crocetta. L’obiettivo del governatore è di formare il prima possibile la nuova squadra magari in concomitanza con la missione a Palermo del sottosegretario Graziano Delrio (in programma venerdi). 

Secondo indiscrezioni, sembrano in uscita dalla squadra del governatore l’assessore al Turismo Michela Stancheris, l’assessore all’Energia Salvatore Calleri, la messinese Giusy Furnari da poco arrivata ai Beni culturali e l’assessore al Territorio, rimasto in carica solo qualche settimana, Piergiorgio Gerratana. Nelly Scilabra, malgrado le tante polemiche sul Piano Giovani, dovrebbe invece essere confermata nel piano di governo. Questi nomi dovranno essere sostituiti con alternative valide e condivise anche per gli alleati della squadra di governo.

Il governatore non intenderebbe fare a meno dell’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, nei confronti della quale nessuno solleva obiezioni. Bisogna fare posto a due esponenti dell’area cuperliana, mentre Articolo 4, che con l’adesione di Giambattista Coltraro (ex Megafono) può contare adesso su una pattuglia di undici deputati all’Ars, potrebbe chiedere un secondo assessorato.

Probabilmente, sarà proposto ad Articolo 4 di optare per due assessorati di seconda fascia. Ma c’è da convincere Lino Leanza. Opzione questa che aprirebbe valzer di poltrone che coinvolgerebbe anche l’Economia. Sembra che Crocetta abbia chiesto a Roma un nome nuovo al posto di Agnello.

L’Udc, che avrebbe ritrovato l’intesa interna dopo le polemiche sorte in seguito alla nascita del Crocetta-bis, intende confermare Nico Torrisi (Infrastrutture) e Patrizia Valenti (Autonomie locali). Il Patto dei moderati e riformisti di Salvatore Cardinale, che nell’ormai ex giunta aveva in quota la Furnari, sarebbe pronto a mettere sul tavolo un nome di alto profilo. Ma sembra, secondo alcune fonti, che Crocetta non starebbe passivamente a guardare.

Il nodo principale è quello dei cuperliani, rimasti fuori dalla giunta appena azzerata e in posizioni molto critiche rispetto all’azione di governo portata avanti finora da Crocetta. Proprio i rapporti tesi con i cuperliani hanno finito per logorare il governo ma anche il Pd, precipitato in un pantano di tensioni. Per uscire dall’impasse Crocetta alla fine ha accolto la mediazione dei renziani: la svolta passa sì dall’azzeramento della giunta per coinvolgere i cuperliani ma anche dall’azzeramento all’interno del Pd degli incarichi istituzionali e di partito.

Intanto le opposizioni di centrodestra all’Assemblea sono riuscite a serrare i ranghi depositando la mozione di sfiducia a Crocetta, la seconda in due anni. E anche i 5stelle consegneranno la loro mozione, che dopo lo “sfiducia day” di domenica prossima con Beppe Grillo in piazza a Palermo, sarà unificata con quella del centrodestra. Dalla loro hanno le firme di 40 deputati, per passare in aula, dunque, serviranno 6 voti (i deputati sono 90): si guarda dunque ai cuperliani come possibili alleati per sfiduciare Crocetta e tornare alle urne in anticipo. “Voglio chiudere in fretta per rilanciare le riforme”, avverte il governatore. Il conto alla rovescia è partito. Ma sul “Crocetta ter” rimangono parecchie incognite.

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