REGIONE SICILIA – “Senza maggioranza si torna al voto” Ars, Raia e Vancheri verso la giunta

“Se cominciassi a fare esattamente come si è sempre fatto cercando di fare l’accordo con un partito o con un altro che ha perso le elezioni, farei una cosa profondamente deleteria. A me un ‘governicchio’ non interessa. A me interessa un grande governo”.

“Rosario Crocetta ha vinto, e ha vinto su una scelta ben precisa: la lotta alla mafia, la lotta allo spreco, la solidarietà per i deboli. Su questo è possibile un patto con l’Assemblea per il risanamento sociale, senza macelleria sociale? Se così non sarà, vuol dire che l’Assemblea si prenderà la responsabilità di andare alle elezioni anticipate”. Così Rosario Crocetta, presidente della Regione Sicilia, a “24 Mattino” su Radio 24. “Io non intendo cedere rispetto al programma, non ho posizioni personali da mantenere – ha anche detto – O si governa con senso di responsabilità oppure si va a casa e se dovesse accadere sono convinto che i cittadini a quel punto mi rivoterebbero con il 60% delle preferenze. Non rinuncio ai miei valori per una maggioranza”.

GLI STIPENDI. “I miei primi atti – ha aggiunto – saranno improntati a una spending review. Sto pensando per esempio alle auto blu in sharing. Colpirò gli sprechi: uno che sta nel cda di una società fantasma che fa? Sarebbe più di uno spreco, sarebbe anche un crimine”. “Come primo atto – ha aggiunto – ho chiesto di autoridurmi lo stipendio. Farò il primo giorno una richiesta all’Ars di avere un tavolo congiunto Giunta-Parlamento sulla spending review. Non so neanche quanto guadagno ma mi piace il metodo del Parlamento europeo. Lì c’è uno stipendio di 6150 euro, poi se uno non partecipa alla fine dell’anno ad almeno il 51% di sedute, lo stipendio è azzerato”.

“Però se mi dicono che un politico deve guadagnare meno dell’usciere è sbagliato, a meno che non si voglia considerare il Parlamento un posto di lavoro per disoccupati. Lei ce lo vede un parlamentare che guadagna 2500 euro al mese quando deve spendere almeno 1.000 euro di telefono per tutti i contatti che deve prendere? Non è sugli stipendi dei parlamentari che faremo rientrare i conti della Sicilia, ma va dato un segnale etico. Però senza demagogia, sennò non troveremo più un tecnico, un quadro, un docente universitario che accetti di lavorare in politica”.

LE DONNE. C’è da sciogliere il nodo assessori. Secondo indiscrezioni Concetta Raia e Linda Vancheri potrebbero entrare nella squadra di governo di Crocetta. Raia, ex Cgil, è stata riconfermata deputato regionale ottenendo oltre novemila voti nel collegio di Catania, ed è la donna più votata alle regionali. Il suo nome era stato proposto dal Movimento Cinque Stelle per la carica di presidente dell’ Assemblea regionale. Vancheri è una funzionaria della Confindustria di Caltanissetta impegnata sul fronte dell’ internazionalizzazione delle imprese. I due nomi si aggiungono a quelli di Mariella Maggio, ex segretario della Cgil siciliana, e Nicolò Marino, magistrato della Dda di Caltanissetta, anche loro assessori in pectore. Al momento gli unici nominativi ufficiali sono quelli di Lucia Borsellino, figlia del magistrato assassinato nella strage di via D’Amelio, e del cantautore Franco Battiato.

NOMI IMPORTANTI
. Crocetta ha detto che il ruolo di assessore all’Economia sta pensando a “un grande tecnico di fama nazionale o internazionale. Sto verificando, al momento c’è una terna di nomi tra cui scegliere”. Nella “wish list” del presidente che anche il procuratore Marino. “Incontrerò stasera il procuratore antimafia della Dda di Caltanissetta, Nicolò Marino, per chiedergli di fare parte della squadra di governo come assessore, in un ruolo strategico. Intendo così rafforzare e ribadire il ruolo antimafia netto della giunta”.

VIA LIBERA DA CASINI E BERSANI. Crocetta, nelle sue scelte, agisce in autonomia. “Ho avuto carta bianca” dopo aver incontrato a Roma Pier Luigi Bersani e, prima, Pier Ferdinando Casini. “Saremo l’unico governo in Italia – assicura Crocetta lasciando la sede del Pd – formato al 50% da donne, Bersani e Casini hanno condiviso le mie scelte. Si parla tanto di governi politici o tecnici, ma io dico perchè non un governo di intellettuali? Io vorrei valorizzare gli intellettuali, quando hanno capacità di analisi e di parlare con la gente. Perchè si governa con la gente”, ha detto ancora il governatore della Sicilia che sulle alleanze ha spiegato: “Io proporrò un patto per il rigore, chiaro, per salvare la Sicilia. Chi ci sta lo potrà dire chiaramente, altrimenti andremo tutti a casa”.

SLITTA LA PROCLAMAZIONE
. Intanto potrebbe slittare ancora la proclamazione del nuovo presidente, prevista per domani. Per completare la verifica dei voti, mancano ancora i dati del Tribunale di Agrigento, relativi alle liste provinciali. Subito dopo in Corte d’appello gli uffici elettorali procederanno alla verifica dei listini, quindi potrà avvenire la proclamazione di governatore e deputati. Il ritardo nelle operazioni è stato determinato dallo stop dello straordinario al personale dei Tribunali, che ha provveduto alle verifiche nel normale turno di lavoro. In Sicilia si è votato il 28 ottobre, i dati definitivi sono stati comunicati nella notte tra il 29 e il 30 ottobre.

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