SICILIA – Spending review, Savona a capo della commissione

Eletto Riccardo Savona (Drs) presidente della commissione speciale per la spending review, nel pomeriggio di eri è stato approvato, col voto contrario del M5s, il testo del disegno di legge che applica in Sicilia il decreto Monti. Sono previsti tagli lineari del 20% sulle indennità dei deputati regionali, sul personale dell’Ars, sui gruppi parlamentari e su tutte le spese di gestione per un risparmio intorno ai 32-34 milioni di euro all’anno. Va, però, detto che questo ddl recepisce in parte i tagli del decreto Monti, già operativi nelle altre Regioni. 

Il testo dovrà essere calendarizzato per l’esame in Aula, in modo che possa essere esecutivo col primo gennaio. Va anche detto che i motivi che hanno determinato le dimissioni di Antonello Cracolici (Pd) dalla presidenza, sono rimasti. Infatti, l’Assemblea regionale resta ancorata ai parametri del Senato, dunque al di fuori dell’accordo stipulato in conferenza Stato-regioni dove erano stati fissati i parametri del decreto Monti. Pertanto, l’indennità dei deputati regionali sarà superiore rispetto a quelle dei consiglieri delle altre Regioni, pari a 11.100 euro lorde al mese.
Secondo Riccardo Savona, l’indennità dei deputati regionali sarebbe leggermente superiore a quella dei consiglieri di altre regioni: «Gli uffici stanno facendo i calcoli. Comunque, «abbiamo approvato un buon testo, la spesa viene abbattuta in modo notevole»,

Il testo originario, dell’ex presidente Cracolici, invece, prevedeva l’aggancio, per quanto riguarda le indennità dei deputati regionali, al decreto Monti; su questo punto la commissione si era spaccata, con Savona che proponeva di rimanere agganciati al Senato pur riducendo l’indennità entro i limiti del decreto Monti, mentre il M5S si è battuto perché gli emolumenti fossero ridotti ulteriormente e stabiliti con un apposita tabella.
Per il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, «è apprezzabile il contenimento della spesa previsto dal ddl approvato dalla commissione spending review, ma non posso non rilevare che il disegno di legge esitato è diverso da quello sul quale per mesi si sono soffermati i commissari». L’ultima parola non è detta. Lo stesso Ardizzone precisa: «Il ddl in Aula è certamente migliorabile affinché risponda alle aspettative dei siciliani e sia in linea con i parametri previsti dal decreto Monti».

Sul piede di guerra il M5S. Giancarlo Cancelleri (capogruppo): «Il motivo del voto contrario del M5S al testo sui tagli all’Ars approvato in commissione spending review è semplice: è una presa per i fondelli. Le misure adottate sono ben lontane da quelle previste dal decreto Monti. In Aula daremo battaglia alla luce del sole con i nostri emendamenti».

Intanto, il governo regionale ha trasmesso alla commissione Bilancio dell’Ars il Dpf 2014-2017, propedeutico alla manovra finanziaria. Secondo, il documento ci sono segnali di ripresa per l’economia in Sicilia: il Pil l’anno prossimo dovrebbe crescere tendenzialmente dello 0,3 per cento. Un cambio di marcia rispetto alla performance negativa degli ultimi anni: -3% nel 2012 e -2,1% previsto per la fine di quest’anno.

L’assessore all’Economia, Luca Bianchi, traccia un quadro complesso della situazione economica dell’Isola. Il governo prevede una serie di misure «strategiche e programmatiche» stimando una maggiore crescita del Pil siciliano, a obiettivi raggiunti, dello 0,9 per cento. In base alle linee programmatiche, il Pil potrebbe superare la quota dell’1 per cento nel 2015 (1,3 per cento) con incrementi dell’1 per cento nel 2016 e nel 2017.

FONTE: *Articolo pubblicato su La Sicilia di oggi in edicola – scritto da Giovanni Ciancimino

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