TRAPANI – Donna incinta uccisa e bruciata fermato il marito: “Gravi contraddizioni”

I pm della procura di Trapani hanno disposto il fermo, con l’accusa di omicidio, di Salvatore Savelli, 39 anni, sospettato di avere assassinato la moglie, Maria Anastasi, incinta al nono mese, spaccandole la testa e dandole fuoco. L’uomo, interrogato per ore dai magistrati, coordinati dal procuratore Marcello Viola, ha dato versioni, secondo gli inquirenti, poco credibili sulla scomparsa della donna, che lui stesso, ieri, aveva denunciato.

Savelli, in un primo momento, ha raccontato ai carabinieri di essersi trovato in auto, nelle campagne di Erice (Trapani) con la moglie e i tre figli adolescenti, e di essere sceso dalla macchina per accompagnarli a fare pipì. Al ritorno la moglie sarebbe sparita. La versione dell’uomo è stata smentita però dai figli, che hanno raccontato che il padre li aveva convinti a confermare il suo racconto, ma che, in realtà, loro non erano con i genitori al momento della scomparsa della madre.
Di fronte alla contestazione degli inquirenti, l’uomo ha cambiato versione e ha detto di essere andato nella campagna insieme alla moglie, che doveva incontrare il suo amante per interrompere la relazione extraconiugale che la donna aveva da tempo. Ennesima menzogna, secondo gli inquirenti, che hanno accertato che ad avere una storia parallela era l’uomo, che da mesi aveva imposto alla moglie e ai figli la convivenza con l’amante, che era andata a vivere nella loro casa.
Secondo quanto ricostruito dai pm, dunque, l’assassino si sarebbe allontanato in auto con la moglie e dopo l’ennesima lite l’avrebbe colpita verosimilmente con un bastone alla testa, l’avrebbe tramortita e poi avrebbe dato fuoco al corpo. Il cadavere è stato ritrovato ad una ventina di chilometri di distanza dal luogo indicato dal fermato come quello dell’ultimo incontro con la moglie. A confermare l’esistenza del rapporto extraconiugale del presunto assassino è stata la stessa amante, sentita dai carabinieri.

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