Confindustria e sindacati pronti a scendere in piazza
“Per questo – continua la nota – si è costretti a dare il via a una forma civile di protesta per l’insipienza di alcuni amministratori locali e dei loro fiduciari delegati (funzionari e liquidatori) che stanno portando a rischio di fallimento le aziende private siciliane, con il conseguente licenziamento di migliaia di lavoratori che operano nel settore. Sappiamo che gli scioperi e i blocchi stradali selvaggi determinano attenzioni e pressioni per trasferimenti di nuove ‘risorse’, mentre il lavoro reale, quello delle imprese che da anni pagano le tasse unitamente ai lavoratori, non fa notizia e non porta consenso elettorale. Ma le imprese e i sindacati dei lavoratori non utilizzeranno questi mezzi di pressione e organizzeranno la manifestazione con responsabilità e civilmente, ma con la determinazione di chi reclama un diritto sacrosanto: avere riconosciuto il frutto del proprio lavoro”.
Quindi la stoccata ad alcuni amministratori locali: “Condanniamo i comportamenti vergognosi di alcuni sindaci che, da una parte, lamentano disagi dopo avere avallato per anni assunzioni clientelari attraverso le società d’ambito e aver tralasciato di combattere la vasta evasione della Tarsu e della Tia per miseri calcoli elettorali, e dall’altro continuano a disattendere di onorare i debiti contratti per anni verso le imprese erogatrici del servizio. Alla scadenza degli Ato, fissata per il 31 dicembre 2012, il governo deve evitare il caos sociale e farsi garante dei debiti che gli Ambiti territoriali hanno verso le imprese”.