A Palermo in marcia per il lavoro [FOTO]

Per la prima volta in Sicilia migliaia di imprenditori, artigiani, commercianti e lavoratori sono scesi in piazza insieme per chiedere alla politica e alle istituzioni interventi concreti per affrontare la crisi economica in una regione tra le più in difficoltà col tasso di disoccupazione intorno al 15 per cento, un incremento della cig del 300 per cento, centinaia di pmi chiuse.

Secondo gli organizzatori sarebbero 20 mila i manifestanti in corteo stamattina a Palermo, “diecimila imprenditori di tutti i settori produttivi, secondo Confindustria, e 15 mila lavoratori arrivati dalle nove province dell’Isola” si legge in una nota. Tra le bandiere di Cgil, Cisl, Uil e Ugl c’erano anche quelle di Confindustria, Cna, Confcommercio, Confesercenti, Lega delle Coop, Cia, Confagricoltura, Confapi, Casartigiani, Claai, Confcooperative.

Dopo il corteo, la manifestazione si è conclusa in piazza Verdi dove sul palco imprenditori, lavoratori e studenti hanno raccontano ognuno la propria storia di crisi. A fare da sfondo al palco c’era un immagine di Giovanni Falcone e della moglie Francesca Morvillo, assassinati nella strage di Capaci, di cui quest’anno ricorre il ventesimo anniversario.

CONFINDUSTRIA APRE IL CORTEO. Ad aprire il corteo Confindustria, seguita dalle organizzazioni dei lavoratori. Secondo il leader regionale di Confindustria Ivan Lo Bello “i tavoli sono un vuoto rituale. Qual è la differenza tra la manifestazione di oggi e quella dei Forconi? Non voglio fare polemiche, ma in un loro volantino che sembrava scritto nel 1944 ho letto vecchi slogan, tra cui la creazione di carabinieri e tribunali siciliani, frasi come separatismo, insomma tante sciocchezze. Non si rendono conto che il mondo è cambiato”.

Per Maurizio Bernava, segretario regionale della Cisl, “i tavoli sono una liturgia ipocrita”. Per l’uno e l’altro, “la Sicilia è al collasso, non è tempo di parole – si legge, in una nota del sindacato -. Da oggi la politica non ha più alibi. Le nostre sono proposte per il lavoro e lo sviluppo, governo e Ars decidano subito”. “Chiediamo alla politica di sbloccare i fondi Ue, di sburocratizzare la Sicilia – dice Alessandro Albanese, numero uno degli Industriali palermitani -. Se gli uffici non velocizzeranno le pratiche non arriveremo mai a nulla. I tempi delle imprese non sono quelli della politica”.

CISL: “UNA SVOLTA STORICA”. “Una manifestazione straordinaria, un segnale che arriva dalla società. Ma anche il segno di una svolta storica e culturale. La Sicilia produttiva, del lavoro e dell’imprenditoria, che rompe con le cattive pratiche, la malapolitica, le clientele, l’assistenzialismo, il malaffare, nel segno della crescita sana dell’economia”. Cosi Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia. “La vecchia politica ha portato la Sicilia al tracollo e la Regione al default – aggiunge -. Adesso serve un piano strategico per il lavoro e lo sviluppo, che cancelli alibi e ipocrisie, a Palermo e a Roma. Serve la cooperazione tra il governo regionale e quello nazionale, serve il confronto tra governo e forze economiche e sociali. La Sicilia è al capolinea”.

“È sullo sviluppo e sul lavoro – fa notare – che la politica si gioca la credibilità”. Per questo, “al governatore Lombardo e al presidente dell’Ars, Cascio, chiediamo di raccogliere il messaggio che oggi arriva dalla piazza. Non ci interessa la vacua liturgia dei tavoli. Le nostre proposte sono puntuali. Ci chiamino per costruire assieme un metodo che acceleri decisioni, promuova innovazione e investimenti d’impresa, recuperi il tempo perso. L’obiettivo che oggi muove lavoratori e imprese – insiste il segretario – è il varo del piano che rilanci l’economia”.

“È evitare, letteralmente, il fallimento della Sicilia – conclude -. Alla politica, a Lombardo e Cascio, chiediamo più responsabilità, più attenzione per i problemi reali di lavoratori e imprese, più rispetto per chi è portavoce delle istanze reali dell’economia e della società. Meno artifizi da vecchia politica, più sguardo lungo capace di dare un futuro alla Sicilia e ai siciliani”.

CIGL: “AZIONI CONCRETE SUBITO”. “Siamo oltre il 50% più del previsto. Quello che chiediamo con questa iniziativa è che la politica si svegli, torni a fare la buona politica, punti a investimenti sani”, commenta Mariella Maggio, leader della Cgil regionale. “Basta cattedrali nel deserto – aggiunge Maggio – lo Stato e i grandi gruppi hanno abbandonato la Sicilia”, per questo oggi “servono azioni concrete, subito e a breve termine, bisogna sbloccare i fondi per aiutare le imprese perché siano più competitive sui mercati”.

CONFESERCENTI: SARACINESCHE ABBASSATE PER LUTTO. “Chiudiamo oggi per non chiudere domani. È un gesto simbolico, ma per tanti piccoli e medi imprenditori le campane hanno già suonato per scandire la morte delle attività commerciali”. Con queste parole Vittorio Messina, presidente vicario di Confesercenti Sicilia, commenta l’iniziativa degli iscritti all’organizzazione che, a Palermo, hanno deciso di abbassare le saracinesche in segno di lutto. “Lo Stato, attraverso le tasse, è il maggiore azionista delle imprese – aggiunge -. Bene che lo Stato faccia allora la propria parte per aiutare le imprese siciliane”. “Bisogna innanzitutto agevolare le procedure per l’accesso al credito – prosegue Salvatore Curatolo, direttore di Confesercenti Sicilia -. Creiamo un sistema bancario che aiuti gli imprenditori. Senza liquidità ci sono due sole alternative: entrambe devastanti. Rivolgersi agli usurai o chiudere. Vogliamo davvero che questo accada?”. Una delegazione di Confesercenti ha poi partecipato al corteo per il lavoro e la legalità.

STOP DEI TRASPORTI. Anche in Sicilia è previsto lo sciopero dei trasporti, nell’ambito della giornata nazionale di mobilitazione indetta da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, per i contratti, le clausole sociali, contro le liberalizzazioni e i tagli al settore previsti dal governo della regione. Il trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano si fermerà dalle 9.30 alle 13.30. Nelle ferrovie si sciopererà dalle 14 alle 18, nella viabilità (autostrade e Anas) nelle ultime 4 ore di turno.

Condividi
         
 
   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *