AGRIGENTO – Arrestato l’avvocato Giuseppe Arnone per estorsione

La Squadra Mobile di Agrigento ha arrestato l’avvocato Giuseppe Arnone, 56 anni, noto per essere ora il legale di molti abusivi di Agrigento e di Licata ma che in passato è stato anche il presidente regionale di Legambiente e in prima linea per le demolizioni nella Valle dei Templi e più volte candidato a sindaco di Agrigento e alle elezioni politiche.

Il professionista è stato sorpreso nella flagranza del reato di estorsione ai danni di una collega, Francesca Picone. Arnone avrebbe chiesto infatti 50mila euro “per non alzare clamore mediatico su una pregressa vicenda giudiziaria che vede la Picone imputata per irregolarità nei confronti di alcuni suoi clienti successivamente assistiti proprio dall’ Arnone”. Una vicenda che era stata sollevata proprio nei giorni scorsi dallo stesso Arnone.

La Squadra Mobile è intervenuta al momento del pagamento della prima delle due rate della pretesa estorsiva di Arnone, sequestrando allo stesso due assegni del complessivo valore di 14mila euro emessi dalla Picone a favore di Arnone.

La Procura della Repubblica di Agrigento, diretta da Luigi Patronaggio, una volta acquisiti e valutati gli atti della polizia giudiziaria, inoltrerà le proprie richieste al competente GIP. Ad indagare sono stati i pm Cinque e Macaluso che chiederanno al gip di Agrigento la convalida dell’arresto. 

Giuseppe Arnone, per anni esponente di punta degli ambientalisti agrigentini, era stato candidato a sindaco di Agrigento per la prima volta nel giugno del ’93 perdendo al ballottaggio con Calogero Sodano, da lui più volte denunciato per abusivismo. Successivamente si era candidato anche con il Pd, entrando tuttavia in rotta di collisione con i vertici del suo stesso partito.

Arnone ha presentato numerosi esposti anche nei confronti dei vertici giudiziari di Agrigento diventando protagonista di campagne di stampa e clamorose manifestazioni di protesta con tanto di maxi poster raffiguranti i suoi avversari. Ultimamente aveva preso le difese di alcuni proprietari di immobili abusivi nella Valle dei templi, cercando di opporsi fisicamente agli ordini di demolizione.

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