AGRIGENTO – Ex pm a giudizio per abuso d’ufficio

Il Gip del tribunale di Caltanissetta, rigettando la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, ha disposto l’imputazione coatta a carico del sostituto procuratore Antonella Pandolfi, all’epoca dei fatti ad Agrigento e oggi in servizio a Roma, per l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio. 

Per il giudice bisognerebbe approfondire eventuali indizi di colpevolezza a carico del magistrato in “relazione al reato di abuso di ufficio per aver in maniera costante e significativa violato la regola cogente di condotta della parità di trattamento nella conduzione delle indagini riguardanti fattispecie in fatto  e diritto pressoché identiche”. 

In sostanza il gip del tribunale di Caltanissetta ipotizza una disparità di trattamento nelle indagini avvenute a carico di Gaetano Caristia (difeso dall’avv. Gigi Restivo) e di Giuseppe Catanzaro, ex vicepresidente di Confindustria. In quest’ultimo caso si verificò un sequestro dell’intero complesso immobiliare solo dopo oltre 7 anni dalla prima iscrizione nel registro degli indagati mentre nel caso di Carestia si giungeva a tale epilogo in undici mesi.

Il Gip evidenzia nel suo provvedimento alcune anomalie, a cominciare dal fatto che l’indagine subì un impulso su iniziativa del procuratore Luigi Patronaggio che, tra l’altro pretese dal Pm Pandolfi,una dettagliata relazione sulla vicenda.

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