Sembravano solo detriti, il residuo di una ristrutturazione “sbrigativa”, gettati abusivamente come spazzatura. E invece i frammenti recuperati dai carabinieri di Agrigento in un sacchetto di plastica erano reperti archeologici. L’involucro era abbandonato abbandonato sul pontile Cormorano del porto turistico di Agrigento.
Esaminati con più cura, con la collaborazione dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Palermo, una parte dei sessanta frammenti contenuti nel sacchetto si sono rivelati essere parti di anfore da trasporto di età greco-romana quasi certamente contenuti all’interno di una nave naufragata, simili ad altre ripescate dagli archeologi nelle acque siciliane. Ma ad accrescere il mistero c’è la presenza di altri frammenti identificati come vasellame di età medievale.
Dunque una misteriosa collezione di reperti di età diverse di cui qualcuno ha pensato bene di disfarsi. Il materiale è stato posto sotto sequestro e affidato alla Soprintendenza dei beni culturali di Agrigento. Il mistero resta.
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