AGRIGENTO – La Guardia di finanza setaccia il territorio balneare

Nell’ultimo fine settimana, la Guardia di Finanza di Agrigento ha messo in campo più di 90 militari, per l’attuazione di un vasto “Piano Coordinato di Controllo Economico del Territorio”, che ha interessato i maggiori centri della provincia e diversi tratti di litorale. In particolare si è estrinsecato nell’azione simultanea di pattuglie di finanzieri “in abiti civili” e di altre composte da militari in divisa, con il prevalente impiego delle prime nel controllo della regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali da parte di una molteplicità di esercenti, appartenenti alle diverse categorie, e delle seconde in interventi volti al contrasto ed alla prevenzione degli illeciti fenomeni dell’abusivismo commerciale e della minuta vendita di merci contraffatte. Nelle fasce orarie diurne, esso ha interessato i lidi ed i locali tipici delle zone balneari, quali ristoranti, bar e tavole calde lungo i litorali, mentre, nelle fasce orarie pomeridiane, serali e notturne, l’azione delle Fiamme Gialle si è maggiormente orientata verso i negozi destinati allo shopping ed i locali da intrattenimento. Nelle prossime settimane analoghi interventi verranno eseguiti in queste come in altre aree della Provincia. Questa metodologia d’azione, non solo si fonda su una profonda conoscenza del territorio, quanto meno dal punto di vista economico, ma consente anche l’acquisizione dei dati necessari a mantenere costantemente aggiornata tale conoscenza, permettendo maggiormente di orientare le future, analoghe iniziative verso i soggetti nei cui confronti siano già emersi significativi indizi di comportamenti illeciti o di “infedeltà fiscale”. Il “Piano Coordinato”, infatti, ha il duplice obiettivo di tutelare gli operatori economici regolari dalla sleale ed illecita concorrenza degli abusivi e di coloro che vendono merci fuori norma, nonché di evitare che gli esercenti che rispettano gli obblighi di emissione dei documenti fiscali finiscano con il risultare indebitamente “svantaggiati” rispetto a loro concorrenti che violano le norme tributarie.

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