AGRIGENTO – Malfunzionamento della Tac al S.G. di Dio, l’azienda chiarisce

Gli ultimi casi di presunta malasanità, che hanno catalizzato l’attenzione dei media sul San Giovanni di Dio di Agrigento, sono stati oggetto di una conferenza stampa indetta questa mattina presso il nosocomio agrigentino alla quale hanno preso parte il dott. Antonello Seminerio, direttore del presidio ospedaliero, e il dott. Alfredo Zambuto, Direttore Sanitario dell’Asp di Agrigento.
Zambuto ha voluto far chiarezza sulle vicende: “L’azienda – ha detto Zambuto – ha avviato tre inchieste interne, il cui esito sarà comunicato all’assessorato regionale. A queste si sono aggiunte le inchieste giudiziarie aperte per far luce su eventuali responsabilità penali. Il malfunzionamento della tac si è verificato il giorno 23 dicembre – ha proseguito il Direttore Sanitario – e da subito ci siamo attivati per risolvere il problema. Un primo intervento è stato effettuato dai tecnici il 30 dicembre ma questo non è stato risolutivo. Si dovrà attendere l’arrivo di altri pezzi di ricambio e tutto ritornerà a funzionare il prossimo 7 gennaio. Purtroppo, nelle more, si sono verificati questi due casi che però sono stati affrontati in maniera professionale e secondo quanto prevede il sistema di rete che interviene non appena un apparecchio non dovesse funzionare”.

INTERVENTO SINDACATO FIALS- Un “ospedale da terzo mondo”, dove una ragazza di 29 è entrata in coma dopo il parto e dove non è stato possibile farle una Tac urgente perché il macchinario per la “tomografia computerizzata” è rotto.
È la segreteria provinciale della Fials a rilanciare il caso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento in una lettera inviata al presidente della Regione Rosario Crocetta e all’assessore alla Salute Lucia Borsellino dopo il “tristissimo episodio” che sta coinvolgendo in queste ore la giovane neo mamma agrigentina Maria Grazia Palumbo ora ricoverata in coma all’ospedale di Caltanissetta a causa di un’emorragia cerebrale e incoraggiata dagli amici su facebook che nei giorni scorsi hanno anche promosso una fiaccolata.
«Dell’accertamento dei fatti si occuperanno le autorità competenti, speriamo che per la neo mamma, ricoverata in gravi condizioni, tutto possa risolversi presto e per il meglio. Tuttavia l’episodio ripropone la gravissima e paradossale situazione che vede l’ospedale del capoluogo della provincia, unico tra i presidi amministrati dall’Asp di Agrigento, ad essere sostanzialmente privo dell’indispensabile tecnologia sanitaria di diagnosi per immagine, sia della Tac che della risonanza magnetica. Tecnologie la cui mancanza determina un grave ostacolo alle attività di quasi la totalità delle unità operative sia mediche che chirurgiche», ha scritto Amedeo Fuliano, vice segretario regionale della Federazione autonomie locali e sanità nella lettera inviata al presidente e all’assessore. Fuliano chiede di sapere «se abbiano mai preso in considerazione, posto che l’attuale amministrazione è in carica dal 16 settembre2011, la possibilità di prendere a nolo una Tac nelle more della definizione delle lunghissime procedure di acquisto avviate. Se ciò fosse stato fatto molti altri episodi di malasanità, non balzati ai tristi onori della cronaca, si sarebbero potuti evitare e contestualmente le unità operative avrebbero potuto operare meglio, più velocemente, in una condizione di maggiore sicurezza per i pazienti».

INTERVENTO ON.LILLO FIRETTO – Il capogruppo Udc alla Regione e componente della Commissione Sanità, Calogero Firetto, interviene a seguito della conferenza Alfredo Zambuto – Antonello Seminerio sul guasto Tac all’ ospedale di Agrigento e afferma : “la dichiarazione di Zambuto secondo cui non è un disservizio rivolgersi ad ospedali vicini è gravissima. Per un esame ormai banale come la Tac, un ospedale provinciale come il San Giovanni di Dio non puo’ non avere una tac funzionante, non puo’ non avere una risonanza magnetica. Zambuto chiarisca le sue dichiarazioni urgentemente. Non è la Sanità a cui abbiamo diritto”.

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