AGRIGENTO – Nè Sagra nè Festa:”Mandorlo in Fiore” [Vd Tg]

Contro la riduzione della Sagra del mandorlo in fiore ad Agrigento dal 4 al 12 marzo, anziché la conferma della formula dei 4 fine settimana a marzo, interviene l’ Abba, l’ associazione Bed and breakfast di Agrigento, tramite il presidente, Giovanni Lopez, che afferma : “Apprendiamo, sbigottiti, che l’Ente Parco, nuovo gestore della Sagra del Mandorlo in Fiore, ha annullato i quattro fine settimana che dovevano precedere l’evento vero e proprio. Ciò è stato un vantaggioso passo avanti che l’anno scorso è stato fatto dall’amministrazione comunale. Sottolineo vantaggioso perchè, di fatto, la passata ed innovativa formula del 2016 ha portato reali benefici a tutto il comparto turistico, inclusi ristoratori e commercianti. Ed anche la Valle dei Templi ha tratto i suoi benefici in termini di visitatori, poiché parte del flusso venuto in visita ad Agrigento per il Mandorlo in Fiore ne ha approfittato anche per un tour archeologico. Dal canto nostro, abbiamo ricevuto plausi dai nostri ospiti per la novità dei quattro fine settimana, che ha arricchito l’offerta della nostra città. Restiamo anche basiti sul fatto che nessun attore del comparto turistico sia stato invitato ad un tavolo tecnico sull’evento da parte dell’Ente Parco. E ad oggi nessuno è stato formalmente avvisato sulla programmazione, cosa che ci impedisce di informare i potenziali ospiti che ci contattano e pubblicizzare l’evento attraverso i nostri canali preferenziali, oltre che formulare offerte ad hoc per le date della manifestazione. Alla luce di tutto questo, ci auguriamo che l’Ente Parco faccia un sensato e corretto passo indietro”.

Ad Agrigento il presidente dell’ associazione “Antiche tradizioni popolari” e vice presidente dell’ Abba, l’ Associazione Bed and breakfast, Carmelo Cantone, interviene a seguito del cambio di denominazione della Sagra del mandorlo in fiore 2017, non più Sagra ma, come si legge nel manifesto promozionale, solo 72esimo Mandorlo in fiore. Carmelo Cantone afferma : “ Ci spiace sinceramente constatare la scomparsa del nome “Sagra” della storica manifestazione, che quest’anno è denominata “72esimo Mandorlo in fiore”, una via di mezzo tra 72esima Sagra del Mandorlo in Fiore e 62esimo Festival Internazionale del Folklore. Riteniamo che non si può cambiare, anche in parte, la denominazione di una manifestazione che quest’anno festeggia il suo 72esimo compleanno, senza consultare la città che ne ha titolarità. E’ errato pensare che il nome “Sagra” sia riduttivo, come una festa paesana. Invece la Sagra è conosciuta in tutto il mondo, fa parte di questa città e non si può cancellare la tradizione popolare. Oltretutto, chi organizza sappia che proprio la nostra è considerata la festa folcloristica più importante d’Europa. Da uomo di marketing ed esperto di folklore, ritengo poi che il nome di una qualsiasi manifestazione certo si può cambiare, ma deve assolutamente essere preceduto da una campagna di comunicazione e di accompagnamento adeguata, che qui non c’è stata. Lo scorso anno, seppur in via informale, su questo tema è stata condotta un’indagine conoscitiva tra alcuni esperti di carattere nazionale, e i pareri raccolti furono molto discordanti. Sarebbe stato meglio pertanto consultare il Popolo agrigentino, il vero titolare della Sagra, e farlo decidere. Come mai nessuno ha sentito la necessità di fare una sorta di petizione popolare che certamente sarebbe risultata più gradita ? Magari in rispetto al concetto che la Sagra del Mandorlo in Fiore è un “bene” appartenente alla comunità agrigentina. A volte, spinti dalla voglia di innovazione, si finisce per colpire l’identità di un Popolo. Ci auguriamo solamente che chi “guida” quest’anno la festa – il Parco o il Comune, non l’abbiamo ancora capito bene – riporti il tutto alla denominazione originale e dedichi le proprie energie a cercare nuovi attrattori, tesi a migliorare l’economia locale, come per esempio il prolungamento dell’evento a 4 fine settimana”. (

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