CALTABELLOTTA – “Non fu omicidio ma rissa”, 29enne lascia il carcere

Il gip del tribunale di Sciacca Antonino Cucinella ha sostituito la misura della custodia cautelare in carcere con quella meno afflittiva dei domiciliari nei confronti di Ahmed Boudra, 29 anni, marocchino, arrestato per la morte di connazionale nella baraccopoli di Caltabellotta. L’accusa, inizialmente di omicidio volontario, è stata derubricata in rissa. L’indagato, dunque, lascia il carcere e va ai domiciliari. Il giudice ha fissato inoltre al prossimo 8 febbraio l’udienza per decidere sull’istanza di patteggiamento (3 anni e 6 mesi) avanzata dall’avvocato Giuseppe La Barbera, difensore del 29enne.

L’incidente probatorio, che ha visto la testimonianza di cinque marocchini, ha cambiato le “carte in tavola”: secondo quanto ricostruito la vittima, Abdelhakim Falquihi, prima di essere ucciso a bastonate avrebbe avanzato già in passato richieste di denaro e sigarette, disturbando altri occupanti della tendopoli di Caltabellotta. Il Nell’inchiesta ci sono altri due indagati, che avrebbero partecipato all’omicidio, ma che ad oggi sono irreperibili.

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