CANICATTI’ – Mafia: sequestro di beni per Gioacchino Ferro

I finanzieri del Gico hanno sequestrato beni riconducibili a Gioacchino Ferro, 45 anni, imprenditore agricolo di Canicattì. Terreni, aziende e conti correnti sono sotto chiave dopo che i giudici dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni (a latere Chiara Minerva e Maria Alessandra Tedde) hanno disposto, con proprio provvedimento il sequestro di due terreni in territorio di Butera, in provincia di Caltanissetta, dove la storica famiglia Ferro, ha una sorta di gigantesco feudo che lambisce tre province siciliane,   tre conti correnti e un’azienda agricola. Anche i familiari di Gioacchino Ferro hanno subito un sequestro di beni che verrà discusso in Tribunale il prossimo 19 luglio. Secondo la Direzione distrettuale antimafia, che hanno coordinato il lavoro del Gico, ci sarebbe sproporzione tra il patrimonio dell’uomo e i redditi dichiarati. Gioacchino Ferro venne coinvolto nell’operazione antimafia “Grande mandamento” dell’aprile 2006. Finì in carcere, insieme ad altri, per essere stato ritenuto uno dei “postini” privilegiati di Bernardo Provenzano. Per questa accusa è stato condannato già in appello a sei anni di reclusione.

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