CANICATTI’ – Omicidio Calogero Giardina: per i Giudici non è stato un delitto dovuto alla gelosia

Non un delitto per gelosia ma un omicidio scaturito da un episodio di bullismo.

È questa la conclusione alla quale sono arrivati i giudici della Corte d’Appello di Palermo, presidente Rocco Camerata Scovazza, consiglieri Gioacchino Mitra, Carmelo Lombardo, Rosario Andrea Lio e Maria Carmela Poidomani, che hanno depositato la sentenza di secondo grado del processo sull’omicidio di Calogero Giardina, 24 anni di Canicattì avvenuto nel luglio del 2010.

L’imputato è Angelo Firrigno, 19 anni compiuti lo scorso 1 marzo ed all’epoca dei fatti minorenne. Firrigno in Appello ha avuto inflitti quattordici anni ed otto mesi di reclusione, quattro anni ed otto mesi in più rispetto ai dieci che gli erano stati comminati in primo grado.

Nell’emettere la sentenza d’appello, i giudici hanno fatto cadere le attenuanti prevalenti che erano state accordate al giovane in primo grado e che avevano fatto ridurre la pena nei suoi confronti. Per i giudici di Appello Ferrigno ha ucciso Giardina per affermare la propria personalità.  La Corte d’Appello ha inflitto ad Angelo Firrigno, la pena complessiva di 22 anni di reclusione, ridotti a 14 anni e 8 mesi di carcere perché il suo legale di fiducia ha scelto il rito abbreviato. Intanto, l’avvocato Diego Giarratana, legale di fiducia del diciannovenne ormai in carcere dal luglio del 2010, ha preannunciato ricorso in Cassazione.

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