CONFEDERATION CUP – Azzurri terzi, Buffon para tre rigori

Gli azzurri battono la Celeste ai rigori e chiudono al quarto posto della Confederations Cup. Tempi regolamentari e supplementari terminati sul 2-2. Nel primo tempo uomini di Prandelli avanti con Astori (24′). Nella ripresa 1-1 del “Matador” (58′), poi Diamanti fa 2-1 su punizione (73′) ma 5′ dopo è ancora l’attaccante del Napoli a fare 2-2. Nell’extra-time il risultato non cambia e dal dischetto decisivi gli errori di Forlan, Caceres e Gargano tutti e tre parati da Buffon.

L’Italia di Prandelli si prende il terzo posto della Confederations Cup. Lo fa con le unghie e con i denti conquistando dal dischetto il successo contro l’Uruguay di Cavani. Non basta la prova superlativa del “Matador” che realizza una doppietta nei regolamentari permettendo ai suoi compagni di andare ai rigori. Poi però c’è l’orgoglio degli azzurri che con un Buffon in versione “uomo ragno” conquistano la vittoria

prendendosi dagli 11 metri anche una piccola rivincita dopo la delusione contro la Spagna: decisive le parate dell’estremo difensore della Juve contro Forlan, Caceres e Gargano. Gli azzurri segnano tutti, tranne De Sciglio il cui errore non verrà ricordato come, invece, accaduto a Bonucci. Finisce dunque 5-4, con i tempi regolamentari che erano terminati 2-2 dopo i gol di Astori (24′) e Diamanti (58′). Due volte in vantaggio l’Italia, due volte Uruguay capace di rimontare grazie allo show messo in piedi da Cavani (58′, 78′). Poi il felice epilogo dal dischetto.

LE FORMAZIONI – In avvio Prandelli sceglie il 4-3-1-2. Fuori per infortunio Balotelli, Barzagli e Pirlo il ct deve fare di necessità-virtù e schiera questa formazione: Buffon; Maggio, Chiellini, Astori, De Sciglio; Candreva, De Rossi, Montolivo; Diamanti; Gilardino, El Shaarawy. Più spregiudicato, invece, l’undici deciso da Tabarez. Muslera; Pereira, Lugano, Godin, Caceres; Gargano, Arevalo, Rios, Cristian Rodriguez; Forlan, Suarez e Cavani.

LA PARTITA – In avvio le due squadre mantengono ritmi blandi, a causa del grande caldo (27°), ma soprattutto a causa della fortissima umidità (84%) che si abbatte sullo stadio Fonte Nova. Devono passare nove minuti per vedere la prima occasione da gol che si concretizza sugli sviluppi di un calcio piazzati. Al 9′ Diamanti, dal vertice basso dell’area di rigore, prova un cross al centro dell’area, ma la “spizzata” di Chiellini finisce di pochissimo a lato. All’11’ risponde l’Uruguay, sempre su calcio da fermo: Cavani supera Astori in velocità, il cagliaritano lo butta giù e l’arbitro è costretto a fischiare punizione. Sugli sviluppi Forlan prova la palla sotto la barriera, ma Buffon blocca a terra senza problemi. Al 15′ l’Italia torna a farsi pericolosa: Candreva si libera bene in area di rigore, il cross di De Sciglio è perfetto e il laziale prova il tiro di prima intenzione di sinistro ma Muslera blocca con grande reattività. Al 20′ è ancora il laziale a provare la conclusione: De Rossi va in percussione per 40 metri, poi appoggia sull’esterno che prova il tiro, ma la palla finisce alta sopra la traversa senza impensierire Muslera. Al 24′ l’Italia passa in vantaggio. Punizione dalla trequarti di Diamanti, la parabola molto arcuata inganna Muslera, la sfera lo supera e prima colpisce il palo, poi impatta sullo stesso estremo difensore favorendo ivolontariamente Astori che con grande rapidità ci mette il piede per il tap-in vincente (la palla non è ancora entrata completamente) che dà il vantaggio agli azzurri. L’Uruguay però non ci sta e al 27′ va vicino al pareggio: Forlan recupera palla a centrocampo e serve in profondità Suarez che prova la conclusione di destro, ma Buffon respinge in calcio d’angolo nonostante l’abbaglio del sole. Al 32′ l’arbitro Haimoudi, assistito molto bene dal guardalinee, annulla un gol a Cavani partito in posizione di fuorigioco sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti. Il “Matador” protesta per la decisione, ma il replay successivo mostra effetivamente l’irregolarità dell’azione dell’attaccante del Napoli. L’Italia però è viva e sul ribaltamento di fronte si vede per la prima volta in partita El Shaarawy: il fantasista del Milan raccoglie la sponda di Gilardino e di prima intenzione, dai 20 metri, prova la conclusione di sinistro. Il tiro è molto forte, ma Muslera riesce a deviare in calcio d’angolo salvando l’Uruguay dal 2-0. Al 37′ Uruguay vicino al pareggio: Cavani appoggia perfettamente per Maxi Pereira che prova a girarsi e concludere, ma Buffon si salva ancora in calcio d’angolo. Al 40′ l’Italia torna a farsi vedere in attacco: El Shaarawy approfitta di un errore in fase di disimpegno di Caceres, ma solo davanti a Muslera appoggia male non riuscendo a mettere la palla in rete. La difesa dell’Uruguay si salva e ringrazia. Al 44′ ci prova ancora l’Italia con Diamanti che dopo essersi liberato di un difensore prova la conclusione dal limite dell’area di sinistro ma la palla finisce ancora alla sinistra di Muslera che deve solo guardare la sfera uscire sul fondo. È l’ultimo sussulto del primo tempo che dopo 2′ di recupero si chiude sull’1-0 per l’Italia

SECONDO TEMPO – Nella ripresa né Tabarez, né Prandelli cambiano gli uomini in campo e si affidano alle formazioni della prima frazione. In avvio l’Italia non sembra la stessa del primo tempo (grande stanchezza fisica), mentre appare più convinto l’Uruguay che al 56′ fa la prima mossa tattica: fuori Rodriguez e dentro Gonzalez. È un cambio tattico che però non modifica la disposizione della Celeste ancora schierata con il 4-3-3. Al 58′ arriva il pareggio dei sudamericani. Palla persa degli azzurri a centrocampo, Gargano si invola verso la porta e in profondità serve Cavani che di destro l’appoggia in fondo al sacco beffando Buffon: 1-1. L’Italia accusa il colpo: i supplementari contro la Spagna iniziano a farsi sentire e la manovra degli azzurri diventa lenta e prvedibile. Superare la metà campo è sempre più complicato e l’Uruguay alza ancora di più il proprio baricentro prendendo il possesso delle operazioni a centrocampo. Al 68′ contropiede fulminante dell’Uruguay: Gargano serve Forlan che in due occasioni prova la conclusione trovando però sulla sua strada uno straordinario Buffon che gli sbarra la porta impedendogli di fatto il 2-1. L’Italia soffre e la pressione della Celeste diventa asfissiante. Gonzalez al 69′ cerca la conclusione dalla grande distanza, ma la palla finisce di poco sopra la traversa. Subito dopo Prandelli corre ai ripari: dentro Aquilani per un esausto De Rossi. Tatticamente non cambia molto con l’Italia schierata sempre con il 4-3-1-2 con Montolivo vertice basso e il centrocampista della Fiorentina a fare la mezz’ala. Al 73′ inaspettato, però, arriva il gol dell’Italia. Sugli sviluppi di un calcio di punizione guadagnato da El Shaarawy (bellissima la sua discesa fermata da un Gargano un po’ nervoso) si presenta Diamanti che con un tiro a giro perfetto sorprende Muslera dopo aver superato la barriera portando nuovamente in vantaggio gli azzurri. Grande esultanza per il fantasista del Bologna e Prandelli dalla panchina festeggia il 2-1. La gioia degli azzurri però dura solo 5′. Al 78′ arriva la risposta di Cavani: punizione dai 25 metri potente e precisa e palla che finisce alle spalle di Buffon, a dire il vero un po’ distratto nell’occasione. Due a due e partita riaperta. All’81’ l’Italia torna in avanti: bell’azione di Candreva sulla trequarti, palla in profondità per Gilardino che di prima intenzione appoggia indietro al laziale chiudendo la triangolazione. Dal limite dell’area il centrocampista prova il pallonetto, ma la palla finisce di poco sopra la traversa. All’82’ Tabarez si gioca il secondo cambio: dentro Alvaro Pereira, fuori Maxi Pereira. Risponde un minuto dopo Prandelli levando Diamanti e dando spazio a Giaccherini. Al 93′, ancora su punizione, Candreva prova la conclusione a giro ma la palla finisce sul fondo. È l’utlima emozione dei regolamentari: dopo tre minuti di recupero l’arbitro Haimoudi fischia la fine e manda le due squadre ai supplementari.

TEMPI SUPPLEMENTARI – Nei tempi supplementari domina la stanchezza. Caldo e umidità bloccano le due squadre che non riescono a creare occasioni pericolose. Al 95′ Prandelli si gioca il suo ultimo cambio: fuori un Astori in crisi di crampi e dentro Bonucci che torna in campo dopo il grande errore dal dischetto contro la Spagna. L’Uruguay però ci prova con più forza dell’Italia. In due occasioni gli azzurri rischiano di concedere il calcio di rigore agli avversari, ma il direttore di gara fa giocare suscitando le ire dei giocatori della Celeste. La nazionale di Prandelli prova a ripartire, ma sono tantissimi gli errori in fase di costruzione, dovuti alla grande stanchezza e poca lucidità. Ad inizio secondo supplementare anche Tabarez si gioca l’ultima sostituzione: Perez per Rios. Al 109′ si rivedono gli azzurri in attacco: Candreva prova la conclusione dai 25 metri ma il suo destro finisce a lato forse anche con una deviazione di Muslera che l’arbitro non ravvisa. Un minuto dopo ingenuo fallo di Montolivo a centrocampo ai danni di Suarez: il direttore di gara non ha dubbi lo ammonisce e poi lo espelle per doppio giallo. Sugli sviluppi della punizione, al 111′, ci prova ancora Cavani ma la sua parabola finisce altissima sopra la traversa. Al 114′ è ancora l’Uruguay a sfiorare il gol del 3-2: Suarez prova la conclusione dalla distanza ma il suo destro finisce di poco sopra la traversa. Un minuto dopo è Cavani a sparare dalla distanza ma anche in questo caso il pallone finisce di molto a lato della porta difesa da Buffon. Al 119′ si materializza l’occasione ghiotta per l’Uruguay: Gargano prova il tiro dai 30 metri, Buffon riponde deviando a lato, Cavani è il più lesto a ribadire in rete ma la palla finisce fuori (e l’arbitro aveva anche fermato il gioco per offside del Matador). È l’ultimo sussulto della sfida che dunque va ai calci di rigore.

CALCI DI RIGORE – Dal dischetto l’epilogo della Confederations Cup. Segnano Aquilani, Cavani, El Shaarawy, Suarez e Giaccherini, sbagliano Forlan, De SCiglio, Caceres e Gargano. Buffon grande protagonista nel confronto diretto con Muslera con tre rigori parati ad uno. L’Italia conquista dunque il terzo posto nella competizione vincendo 5-4 contro la Celeste di Cavani. Una bella soddisfazione per gli azzurri che per la prima volta nella loro storia si guadagno un posto sul podio nella Confederations.

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