Csm: fuga Messina Denaro colpa di Messineo
“Ingroia tenne nel cassetto intercettazioni su Messineo” – Alla procura di Palermo c’era il “sospetto” che il capo Francesco Messineo “avesse perso piena indipendenza” nei confronti di Antonio Ingroia o che ci fosse comunque con lui un “rapporto privilegiato” (“peraltro successivamente ammesso” dal diretto interessato) che avrebbe determinato un suo “condizionamento”, aggiunge il Csm, che in questo quadro inserisce anche il fatto che Ingroia tenne per 5 mesi le intercettazioni che riguardavano Messineo, prima di trasmetterle a Caltanissetta.
“Invitò il pm a non iscrivere direttore di banca” – Messineo invitò il suo sostituto Verzera che indagava per usura bancaria a “soprassedere, in attesa di ulteriori acquisizioni” all’iscrizione nel registro degli indagati dell’allora direttore di Banca Nuova, Francesco Maiolini, a lui legato da “rapporti di amicizia”. Rapporti continuati anche durante l’indagine della procura di Palermo e così consolidati che Messineo in passato aveva chiesto e ottenuto da Maiolini “un posto di lavoro per suo figlio”, scrive il Csm.