Matteo Messina Denaro reagì quasi senza battere ciglio quando gli fu diagnosticato il tumore che lo ha portato alla morte.
Matteo Messina Denaro
La Procura, coordinata da Maurizio de Lucia, ha disposto il fermo per detenzione illegale di arma, favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena di Giuseppe Di Giorgi, 49 anni.
Continuano le indagini sulla rete dei fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, con una serie di perquisizioni,…
Matteo Messina Denaro “era molto preoccupato del dopo” e “cercava di sapere con chiarezza quanto tempo gli rimaneva ancora da vivere”.
Ci sono due medici indagati per favoreggiamento aggravato nell’ambito dell’inchiesta sulla rete dei fiancheggiatori che hanno aiutato Matteo Messina Denaro durante la latitanza.
Si tratta di svariate anfore di epoca tardo romana ed un basamento di marmo riproducente scene mitologiche scolpite su tutti i lati, di età ellenistico-romana
Il gup di Palermo ha condannato a 14 anni di carcere Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara che ha prestato l’identità a Matteo Messina Denaro.
Gli investigatori hanno scoperto il nascondiglio alcuni giorni dopo l’arresto del boss, avvenuto il 16 gennaio dell’anno scorso.
Nel tatuaggio che il boss aveva sul braccio sinistro si leggeva otto-ottobre 1981 in numeri romani.
Aveva un suo profilo fake su Facebook e Instagram Matteo Messina Denaro
Al tatuatore aveva detto di chiamarsi Vito Firreri e all’operaio che doveva riparargli la lavastoviglie nella casa di Campobello di Mazara aveva dato il nome di Averna.
E’ l’ennesima presenza femminile nell’esistenza del padrino di Castelvetrano che, nonostante la vita alla macchia, ha continuato ad avere numerose frequentazioni.
i tre “hanno fatto parte della peculiare ossatura mafiosa, riservata e affidabile”
fratelli Antonino e Vincenzo Luppino, di 30 e 35 anni, indagati per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena, aggravati dall’avere avvantaggiato Cosa nostra.
“Mi avete preso per il male sennò non mi prendevate.
La Cassazione ha respinto il ricorso di Laura Bonafede accusata di favoreggiamento per aver agevolato la latitanza del boss Matteo Messina Denaro.
somme subito fatte confluire nel Fondo Unico per la giustizia
Emergono nuovi dettagli sulla latitanza di Matteo Messina Denaro.
Sono una ventina le impronte digitali trovate in quella casa.
Presto ci sarà la richiesta di rinvio a giudizio.
Un certificato di morte rilasciato dal Comune dell’Aquila è stato, invece, prodotto dall’avvocato Luca Bonanno, del foro di Palermo, difensore d’ufficio.