Il Ministro dell’Interno Cancellieri a Racalmuto [VEDI FOTO]

Racalmuto, un paese macchiato negli ultimi 20 anni, da fatti di mafia con più di 20 morti ammazzati, due casi di lupara bianca. Scomparso anche il capo dell’ufficio tecnico, Alfonso Delfino. Criminalità che ha alzato il tiro, e di appena due settimane fa, il grave episodio ai danni della ditta Falco Abramo di Racalmuto con 12 camion dati alle fiamme. Di certo è una Racalmuto ben lontana dai “fasti fervidi” degli anni’70 e 80. Insomma, qui in questa comunità le cose non sono andate per il verso giusto, compresa la macchina amministrativa. Il controllo meticoloso della Commissione Prefettizia ha evidenziato strane anomalie, tanto da costringere nei giorni scorsi, il Cdm allo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Questo, in breve, il riassunto degli ultimi 20 anni che hanno spinto la comunità di Leonardo Sciascia nel baratro. Sarà una strana coincidenza, una brutale fatalità, ma Racalmuto, proprio da quel lontano 1989, quando Sciascia ci lasciò, non riesce più a ritrovarsi. Ora, si tenta di cambiare pagina, una volta e per tutte alla presenza del Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri.

Il Ministro arriva alle ore 10.50, prima tappa: Comune di Racalmuto, ad attendere la Cancellieri, il Prefetto di Agrigento, Francesca Ferrandino e la commissione prefettizia che prenderà le redini del paese: Gabriella Tramonti collaborata dai funzionari Enrico Galeani ed Emilio Saverio Buda . Il Ministro Cancellieri effettua una veloce visita all’interno del palazzo municipale  fino a raggiungere l’aula consiliare.  Sono tutte tappe molto veloci della durata di pochi minuti.

Subito dopo, il Ministro si reca nel vicino teatro 2Regina Margherita” ancora alle prese con le pastoie burocratiche dopo alcune stagioni esaltanti.

Una veloce tappa anche al cimitero di Racalmuto, in esclusiva , la nostra emittente Tele Studio 98 e il nostro sito www.trs98.it, vi propongono le immagini dell’arrivo del Ministro nella tomba dello scrittore Leonardo Sciascia che si trova all’ingresso. Presenti anche. Mons Franco Montenegro e l’arciprete di Racalmuto, Don Diego Martorana. Per finire, l’ultima tappa, presso la Fondazione Sciascia, presente anche il Procuratore Capo di Palermo, Francesco Messineo e quello di Agrigento, Renato Di Natale, per un dibattito su mafia- sviluppo e crescita di Racalmuto. Presenti sul tavolo oltre al Ministro, anche il vice presidente della Fondazione Sciascia, Aldo Scimè, i due giornalisti racalmutesi, Tano Savatteri del Tg 5 e Felice Cavallaro del Corriere della Sera e il neo presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante.

INTERVENTO MINISTRO ANNA MARIA CANCELLIERI – Durante il suo intervento, visibilmente emozionata, il ministro Cancellieri ringrazia gli intellettuali, la Conindustria presente con la triade Montante- Catanzaro -Lo Bello.

“E’ stato un mezzo colpo, per noi, quando sul tavolo del Consiglio dei Ministri è stata presentata la richiesta di scioglimento per mafia del Comune di Racalmuto. Ma la minuziosa relazione presentata dal Prefetto di Agrigento, Francesca Ferrandino coadiuvata dalla commissione prefettizia che è stata a Racalmuto per alcuni mesi, ha reso necessario il provvedimento di scioglimento. Rimane la curiosità su cosa Sciascia avrebbe detto di tutto questo, lui che la mafia la conosceva e la voleva combattere. Ma il popolo racalmutese potrà rinascere direttamente , perchè si tratta di una scommessa lanciata per “uomini” cosi come li intendeva proprio Sciascia. ” Si tratta di una “forzatura ” dalla quale Racalmuto deve rinascere. La rinascita deve avvenire direttamente dal popolo ha concluso tra gli applausi convinti dei presenti il Ministro.

Anche per questa occasione si è registrata la totale assenza delle forze politiche.

“REAGITE CON FORZA”. “Costituite un’associazione, un comitato cittadino, fate in modo che non si perda il tessuto democratico del paese, reagite con forza, la voce del popolo sana di Racalmuto arrivi alla commissione prefettizia. Se non ci sarà la volontà popolare, la determinazione a rispondere – ha continuato il ministro –  la rinascita del Comune sarà difficile”.

“LO STATO NON ABBANDONERA’ RACALMUTO”. “In nome della legge, in nome della ragione che per Sciascia era un punto di riferimento, chiedo a tutti i cittadini di Racalmuto di credere fermamente che questo può essere un momento di rinascita. La Sicilia sta dando delle prove, abbiamo Confindustria che già da tempo ha dato prova di volere reagire e ha avuto delle belle risposte. Ebbene trovate lo stesso coraggio, vi garantisco che lo Stato non vi abbandonerà mai”. Annamaria Cancellieri ha chiuso così la sua visita nel paese di Sciascia dove ha chiesto ai cittadini di fare “quadrato attorno alla commissione prefettizia in modo che tutto quello che si potrà fare per Racalmuto lo si farà”.

Il ministro ha anche letto, nei locali della fondazione Sciascia, un breve passaggio di un’intervista rilasciata dallo scrittore del “Giorno della civetta” nel 1987. “Un’intervista – ha detto il ministro – che deve essere una sorta di guida per tutti noi. La lotta più efficace alla mafia è quella compiuta nel nome del diritto, senza strade d’assedio, ma dando al cittadino la sua sicurezza. La democrazia non è impotente a combattere la mafia”.

CONFINDUSTRIA: “SERVE UNA ZONA FRANCA”. “Al ministro Cancellieri chiederemo di portare avanti il progetto dell’Area franca di Agrigento, Caltanissetta ed Enna perché questi territori hanno bisogno di investimenti. Potremo così dedicarci alla ricchezza del sottosuolo, del turismo e dello sfruttamento dell’energia solare. L’area franca può risolvere davvero i grandi problemi di Agrigento, Caltanissetta ed Enna”. Così il neo presidente di Confindustria Antonello Montante, anche lui presente a Racalmuto in occasione della visita del ministro dell’Interno. “Per quanto riguarda la sicurezza delle aziende, queste – ha aggiunto – devono andare culturalmente da sole verso la sicurezza. Confindustria ha fatto orientamento in questi anni, non è una forza di polizia, ma un’associazione datoriale e come asstale deve indicare la strada giusta all’impresa, quella del libero mercato”.

IL MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO DI AGRIGENTO. “L’arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, intanto ha scritto una lettera alla comunità ecclesiale locale invitandola “a non accettare nessun compromesso con il male. Non dobbiamo esitare a sfidare – afferma – una certa mentalità mafiosa. Proprio dalle macerie di certe esperienze come dal sepolcro vuoto, può rinascere la vita, può ripartire la risurrezione, può sbocciare la speranza”.

MESSINEO: “LA MAFIA E’ ANCORA FORTE NELLA POLITICA”. A Racalmuto è arrivato anche il procuratore della repubblica di Palermo, Francesco Messineo: “La mafia continua ad avere una forte presa e ad esercitare un ruolo nella politica, dove in ultima analisi contano i voti. Questo è molto disruttivo: la società civile non può crescere fino a quando non avrà ripudiato la mafia. Un obiettivo che può sembrare irrealistico, ma che è una speranza”.

“Le comunità locali devono sapere che i contatti con la mafia sono, in ogni caso, sconsigliabili perché esistono mezzi giuridici come lo scioglimento degli organi rappresentativi che possono servire a sanare, ad eliminare, queste situazioni. Per quanto riguarda Racalmuto, lo scioglimento del Comune non è un evento finale, è un modo di incoraggiare la parte sana della società civile, che da  questi provvedimenti dovrebbe trarre incitamento, per fare meglio ed evitare gli errori commessi in passato. Questa giornata va letta come una forma d’aiuto che viene data da parte degli organismi statali alla comunità locale”.

 

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