Inchiesta “Condor” nell’agrigentino:chieste 11 condanne

Il sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo Claudio Camilleri ha avanzato la richiesta di condanna nei confronti di 11 imputati coinvolti nell’inchiesta Condor, l’operazione dei carabinieri che lo scorso anno fece luce sulla riorganizzazione di Cosa nostra e Stidda nella parte orientale della provincia di Agrigento. Il pubblico ministero, al termine della requisitoria, ha chiesto condanne pari a quasi un secolo di carcere.

In particolare: Giuseppe Chiazza (20 anni); Nicola Ribisi (20 anni); Domenico Lombardo (12 anni); Luigi Montana (4 anni); Giuseppe Sicilia (10 anni); Luigi Pitruzzella (8 anni); Baldo Carapezza (8 anni); Rosario Patti (6 anni e 1 mese); Francesco Centineo (6 anni); Ignazio Sicilia (4 anni). Le accuse – a vario titolo – sono associazione di tipo mafioso, estorsione, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Si tratta del filone processuale che segue il rito abbreviato. Altri cinque imputati, invece, seguiranno il rito ordinario: si tratta di Pasquale Alaimo, 54 anni, di Favara; Salvatore Curto, 39 anni, di Canicattì; Salvatore Galvano, 52 anni, di Agrigento; Francesco Genova, 43 anni, di Palermo; Giovanni Cibaldi, 35 anni, di Licata. Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Barba, Salvatore Cusumano, Salvatore Manganello, Salvatore Di Caro, Diego Giarratana, Santo Lucia. I difensori prenderanno la parola il prossimo 21 dicembre, e poi anche il 29 dicembre e il 10 gennaio, per le loro arringhe. Il 17 gennaio, invece, è prevista la sentenza. Il processo è in corso davanti il gup del tribunale di Palermo Ivana Vassallo.

L’operazione – coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ed eseguita dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Agrigento – è scattata nel gennaio scorso quando furono arrestate 9 persone. L’indagine ha puntato i riflettori sul riassetto delle famiglie mafiose di Cosa nostra e della Stidda nella parte orientale della provincia di Agrigento e, in particolare, tra Favara, Palma di Montechiaro, Licata e Canicattì. 

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