Le erano stati negati gli aiuti assistenziali per l’emergenza Covid 19 perché un parente era stato condannato per mafia. Una signora di San Biagio Platani, N.V., ha presentato ricorso al Tar per chiedere l’annullamento dell’interdittiva antimafia della prefettura di Agrigento e ottenere gli aiuti previsti dall’ordinanza del capo della protezione civile del marzo 2020.
L’avvocato Girolamo Rubino, che la assiste, ha rilevato che «la natura prettamente assistenzialistica degli aiuti richiesti non avesse nulla a che fare con i contributi richiesti per l’esercizio di un’attività economica, la cui erogazione viceversa presuppone la verifica antimafia in capo al soggetto richiedente». Pertanto, il legale ha evidenziato che non fosse necessario alcun accertamento da parte della prefettura, dal momento che la richiedente non esercitava alcuna attività imprenditoriale e la richiesta di aiuto economico mirava esclusivamente a sostenere il nucleo familiare.
La prima sezione del Tar di Palermo, presieduta da Salvatore Veneziano, ha sospeso l’efficacia dell’interdittiva antimafia. Di conseguenza la richiedente potrà godere dei benefici assistenziali richiesti. A dicembre è stato fissato il giudizio di merito.
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