LAMPEDUSA – Inchiesta su tangenti all’Utc: dissequestrati 280mila euro destinati all’ex consulente Giancone

Annullamento senza rinvio: la Corte di Cassazione sblocca un conto corrente, con un saldo di 280 mila euro, sequestrato nell’ambito della maxi inchiesta sulla precedente amministrazione comunale di Lampedusa che ipotizza i reati di associazione a delinquere, corruzione, abuso di ufficio e altro. A chiedere la restituzione era stato l’avvocato Giuseppe Lauricella, difensore dell’architetto Gioacchino Giancone, ex consulente del Comune al quale erano destinati i soldi posti sotto sequestro. Il conto al quale erano stati apposti i sigilli era intestato al Comune di Lampedusa e serviva a pagare le prestazioni professionali di Giancone e, per poche migliaia di euro, dell’ex dirigente dell’Utc Giuseppe Gabriele. L’nchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal pm Luca Sciarretta, negli ultimi due anni ha fatto scattare una mezza dozzina di sequestri di conti correnti, denaro contante e altra documentazione. Il processo, intanto, è partito davanti al gup Alessandra Vella e si è diviso in due tronconi. I componenti della presunta cricca lampedusana, fra tecnici, funzionari, professionisti e privati, sono ventotto. Il pm Salvatore Vella, che rappresenta l’accusa, contesta l’associazione a delinquere, la corruzione, il falso, la truffa, l’abuso di ufficio, la turbativa d’asta e l’abusivismo edilizio. Secondo la Procura l’ex sindaco Bernardino De Rubeis insieme a Gabriele e Giancone avrebbe messo in piedi un giro di tangenti legate, soprattutto, all’esecuzione di lavori pubblici che sarebbero stati viziati da numerose irregolarità.

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