LIATA – Maxi inchiesta antidroga “Hybris”: chiesti 28 rinvii a giudizio 

La Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 28 persone coinvolte nella maxi inchiesta Hybris, l’indagine che ha fatto luce sulla piazza di spaccio che insisteva nel quartiere Bronx di Licata. L’operazione, eseguita nel febbraio scorso dalla Squadra mobile di Agrigento guidata dal vicequestore aggiunto Giovanni Minardi, ha portato all’arresto di 25 persone. La prima udienza preliminare è in programma il 13 ottobre davanti il gup del tribunale di Palermo Stefania Brambille. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, nonché di altri reati di diversa tipologia, ma tutti connessi alle varie fasi di commercializzazione della droga e, in alcuni casi, anche di armi. La richiesta di rinvio a giudizio è firmata dai sostituti procuratori della Dda di Palermo Pierangelo Padova e Francesca Dessì.

L’indagine nasce nel quartiere Bronx di Licata, considerato un vero e proprio fortino della droga. Le investigazioni sono state avviate nei confronti di uno degli indagati che nell’ottobre del 2020, a distanza di soli due giorni, si era reso protagonista di due episodi caratterizzati dal utilizzo di armi da fuoco, uno verificatosi a Licata, ed uno a Gela nel quale l’indagato era rimasto vittima. Emergerà dalle indagini che, con la famiglia del suo aggressore gelese, il presunto capo dell’organizzazione licatese avvierà un “pactum sceleris”, finalizzato alla commercializzazione di stupefacenti. L’indagine svolta ha permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza su un gruppo criminale dedito alla commercializzazione dello stupefacente localizzato sul territorio di Licata e che aveva ramificazioni per l’approvvigionamento di stupefacente anche nelle province limitrofe di Caltanissetta e Catania. La struttura operativa dell’associazione indagata si dimostrava particolarmente efficace, e pericolosa, in quanto capace di stringere accordi criminali con altri soggetti, dediti alle medesime attività criminali, radicati nei territori di Gela e Catania, aprendo altri scenari investigativi, sui quali la Squadra Mobile raccoglieva gravi indizi, anche con il sequestro di rilevanti quantità di cocaina.

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