MAFIA – Processo Kamarat, tre pentiti in aula

Il processo antimafia Kamarat è ripreso per ascoltare in video collegamento col carcere Pagliarelli di Palermo, i collaboratori di giustizia, gli agrigentini Giuseppe Vaccaro, Beniamino Di Gati e il nisseno Maurizio Carruba . Proprio quest’ultimo ha ricostruito gli interessi di Cosa Nostra per il termovalorizzatore, mai realizzato di Casteltermini, tirando in ballo il boss Vincenzo Di Piazza, 72 anni, arrestato per la seconda volta, dopo avere scontato una condanna nel processo Akragas.

Di Piazza e Carruba, in qualità di rappresentanti delle famiglie mafiose di Casteltermini e Campofranco si sarebbero incontrati più volte, per decidere in che modo spartire il denaro incassato dalle estorsioni, e in che modo agire sui milioni di euro che giravano attorno alla costruzione del termovalorizzatore. Beniamino Di Gati ha invece parlato di Giuseppe Di Piazza, 43 anni, anche lui di Casteltermini, indicandolo come un affiliato della locale cosca.

Al centro del processo Kamarat anche un omicidio, quello del presunto mafioso Costantino Lo Sardo, vittima di lupara bianca e di cui non si sa nulla dal 1993.

Secondo il pubblico ministero Giuseppe Fici sarebbero stati i boss Salvatore Fragapane e Angelo Longo, presunto capo della famiglia di Cammarata, a decidere sulla sua sorte. Nei prossimi giorni saranno ascoltati altri pentiti il nisseno Ciro Vara e il racalmutese Maurizio Di Gati.

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