NARO – Duplice Femminicidio, indagato un 24enne

Un ventiquattrenne di nazionalità romena, Omar Edgar Nedelkov, è indagato per il duplice femminicidio delle due donne uccise nelle loro abitazioni nel centro storico di Naro, poco prima dell’alba. Si tratta di uno dei due sospettati, che da questa mattina, era sotto torchio alla caserma dei carabinieri. Stando a quanto emerge, per l’omicidio di Delia Zarniscu, in via Vinci, la chiamata sarebbe stata fatta dal ventiquattrenne dal telefono della vittima al 118.

Il 24enne è stato raggiunto da provvedimento di fermo emesso dalla procura di Agrigento per duplice omicidio e vilipendio di cadavere. L’uomo, difeso dall’avvocato Diego Giarratana.Al termine dell’interrogatorio è stato fermato e accompagnato nel carcere Pasquale Di Lorenzo di Agrigento. 

La procura di Agrigento, con il procuratore aggiunto Salvatore Vella ed il sostituto Elettra Consoli, sta per chiudere il cerchio a conclusione di una giornata di accertamenti. Utili, in tal senso, le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. Diversi i reperti sequestrati sulla scena del crimine: un mozzicone di sigaretta, alcuni accessori, una tracolla.  Gli inquirenti sottolineano la grande collaborazione alle indagini che sta offrendo la comunità rumena di Naro, fatta da lavoratori e lavoratrici che da anni risiedono in Italia.

Secondo il medico legale, tutto è avvenuto fra le 2:30 e le 3:30. Poi la ferocia si è accanita su Maria, al piano terra di vicolo Avenia, a 200 metri di distanza sempre nel quartiere di Sant’Erasmo dove vive la comunità romena di Naro. A dare l’allarme sono stati i vicini, vedendo le fiamme uscire dall’abitazione. I vigili del fuoco l’hanno trovata a terra sfigurata dalle ustioni. Chi ha visto la scena parla di immagini agghiaccianti. “Ferocia inaudita”, hanno commentato gli inquirenti. Scene di orrore e disperazione anche davanti all’abitazione di Maria Russ, la donna trovata carbonizzata: la figlia è stata allontanata dal luogo del delitto. Tutta l’area è stata isolata e interdetta alla circolazione per consentire i rilievi dei carabinieri del Ris arrivati da Messina. “Mio marito mi ha detto che mia madre era stata uccisa – ha detto la figlia Marcela Russ -. Io non sono riuscita a entrare, ho visto dalla finestra mia madre carbonizzata e mi sono sentita male. Non aveva litigato con nessuno, neanche sapevo che conoscesse l’altra donna uccisa”. I carabinieri hanno acquisito le registrazioni di diversi sistemi di videosorveglianza nella zona dove sono state uccise due donne. Molti impianti, quelli del Comune di Naro, non funzionano. Ma sono invece attive, e coprirebbero le due aree, alcune telecamere private.

Entrambe le vittime si conoscevano e avrebbero avuto le stesse frequentazioni. Zarniscu sarebbe sposata con un uomo di Naro, così come la figlia dell’altra vittima. Prima dell’omicidio di via Da Vinci, la donna sarebbe stata aggredita in strada.Il movente del duplice femminicidio è ancora tutto da decifrare. Forse a scatenare la furia omicida sono state questioni passionali. 

Il sostituto procuratore Elettra Consoli e l’aggiunto Salvatore Vella, titolari del fascicolo d’inchiesta sul duplice omicidio di Naro, hanno disposto l’autopsia sui cadaveri di Delia Zarniscu, 58 anni, e Maria Rus di 54 anni. 

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