PROCESSO “DNA” – Condannati 4 imprenditori per falsa testimonianza

Furono reticenti ma non favoreggiatori di Cosa Nostra. Il Gup del Tribunale di Palermo, Ettorina Contino, ha condannato quattro dei sei imprenditori agrigentini finiti alla sbarra perché accusati dalla Dda di favoreggiamento aggravato per avere modificato le proprie dichiarazioni nell’ambito dell’inchiesta e del processo Dna che aveva portato in carcere quattro presunti mafiosi. Un anno e quattro mesi di reclusione sono stati inflitti a Salvatore Abate, 34 anni; al padre Biagio, 59 anni, e a Marcello Sguali, 42 anni; due anni invece per Salvatore Butera, 55 anni, tutti di Porto Empedocle. I quattro sono stati assolti dall’accusa di favoreggiamento aggravato e condannati per falsa testimonianza. Assoluzione totale, invece, gli imprenditori Domenico Arena, 46 anni, di Realmonte e Gaetano Fanara, 65 anni, di Favara. Per tutti gli imputati il Pm Rita Fulantelli aveva chiesto la condanna a quattro anni di reclusione.

 

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