Protesta sospesa, benzina come oro

Forza d’urto ha deciso di sospendere la protesta. Lo ha annunciato uno dei leader del Movimento dei Forconi, Mariano Ferro, spiegando che “non si può mettere in ginocchio più di quando già lo è la Sicilia, non era questo il nostro obiettivo. La protesta non finirà ma la lotta si trasferirà a Roma”.

“Si è messo in moto il buon senso – dice Ferro – e la rabbia va governata. I siciliani non possono sopportare oltre il fermo del trasporto. La pressione esercitata sul governo regionale per i provvedimenti di competenza è approdata a soluzioni parziali che il governatore Lombardo, nel corso di un ulteriore incontro che si è tenuto stamattina, ha garantito di realizzare nel più breve tempo possibile. La Sicilia rimane in stato agitazione e aggiunge Roma come sede di protesta per rivendicare i diritti di un popolo da sempre bistrattato. Quella che ha visto migliaia di siciliani sulle strade è già una pagina di storia”.

Nonostante il termine per il blocco dei tir sia ufficialmente scaduto, la regione resta in grave difficoltà. Molti distributori sono stati riforniti di carburante e si registrano lunghe code di auto in tutte le province. 

CATANIA: NIENTE BENZINA, FILE CHILOMETRICHE AI DISTRIBUTORI –  Nella città etnea sono arrivate soltanto autobotti di carburante per le emergenze, scortate dalle forze dell’ordine, per rifornire ospedali e strutture di prima necessità e intervento. La notizia trova conferma in ambienti della prefettura, dove l’unità di crisi è costantemente al lavoro. A Palazzo Minoriti si sta lavorando affinché anche nella città etnea ci sia un ritorno alla normalità, ma al momento non è possibile fare previsioni su quando potranno arrivare i primi rifornimenti nella provincia.

In alcune aree di servizio sono stati esposti cartelli eloquenti: “Lo sciopero si prolunga fino a mercoledì, 25/01”. Un modo per evitare lunghe e inutili attese agli automobilisti che speravano di potere fare il pieno. Molti automobilisti non recedono però dal loro intento, e restano in fila in attesa dell’autobotte, che sembra, al momento, un miraggio. 

POTENZIATA LA PROTESTA AD AGRIGENTO – La protesta degli autotrasportatori nell’Agrigentino invece di attenuarsi si è potenziata. I presidi, secondo i dati forniti dalla polizia stradale, sono, al momento, sei. Tre lungo la strada statale 115: uno all’ingresso di Licata, uno al bivio per Naro, uno dinanzi la cementeria di Porto Empedocle; al chilometro zero della statale 640 ossia all’uscita del porto di Porto Empedocle; lungo la statale 189, al bivio per Aragona; e un altro lungo la statale 123, ossia la Ravanusa-Naro.

Tuttavia nove autocisterne di carburante arriveranno entro questa sera e tutti i distributori della città saranno in condizione di erogare benzina e gasolio. La polizia stradale si occuperà della scorta alle autobotti. Nell’attesa il centro di Agrigento è paralizzato da una fila chilometrica di automobilisti, fermi al distributore di via Crispi, che è aperto ma ancora senza carburante. 

GELA RESPIRA – A Gela, le principali vie di accesso alla città restano presidiate dai dimostranti, soprattutto contadini e qualche camion, ma la circolazione degli autoveicoli si svolge speditamente. Si notano i primi segnali di un’apparente ritorno alla normalità: i distributori che avevano ancora scorte di carburanti nelle cisterne hanno riaperto le pompe e al petrolchimico, dopo cinque giorni,  avvenuto regolarmente il cambio turno del personale addetto alla conduzione degli impianti. In città è ripresa la raccolta della spazzatura, ora che gli auto-compattatori possono raggiungere la discarica di contrada Timpazzo. Il lavoro per sar lungo perch c’è da smaltire l’immondizia accumulatasi in cinque giorni di blocchi. Nei supermercati dagli scaffali ormai vuoti cominciano ad arrivare i primi rifornimenti.

VIA IL BLOCCO A ENNA – Da ieri sera, alle 21, l’unico blocco in provincia di Enna, sull’autostrada A19, allo svincolo di Catenanuova, è cessato. Libera, quindi, la sede stradale mentre stamani i manifestanti hanno incontrato il questore, Salvo Patanè, che li ha autorizzati a montare un presidio, con un gazebo e un trattore, nel piazzale antistante la sede della Polstrada. Sul fronte dei disagi relativi ai generi alimentari, il territorio di Enna, anche perchè interessato da un solo blocco, non ha subito grandi problemi. Le strade provinciali sono state sempre percorribili e i prodotti che arrivano dall’Ennese sono stati assicurati. Disagi, invece, per il rifornimento dei carburanti e anche stamani: nell’unica pompa di benzina che ha disponibile il gasolio, si registrano lunghe code.

FERMI AGLI IMBARCADERI 190 CAMION
– Prosegue anche oggi il blocco agli imbarcaderi di Villa San Giovanni per i camion diretti in Sicilia in conseguenza dello sciopero dei Tir in atto sull’Isola. Oggi sono saliti a 190 i mezzi pesanti costretti a fermarsi nelle aree di sosta per l’impossibilità di traghettare. Molti camionisti si sono sistemati negli alberghi della zona in attesa che il blocco in Sicilia finisca. La polizia stradale non segnala disagi per gli automobilisti.

LE RICHIESTE DEI FORCONI
– Una moneta popolare, il blocco dei prodotti agricoli provenienti dalla Cina e dai Paesi esteri; costo dell’energia elettrica a 0,030 euro; prezzo del gasolio e della benzina a 0,70 euro; attuazione dello Statuto siciliano; rimodulazione del programmo per lo sviluppo regionale (Psr). Sono alcune delle richieste che il Movimento dei Forconi avanza in vista della riunione tra il premier Mario Monti e il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo in programma la prossima settimana.

Martino Morsello, uno dei leader dei Forconi, chiede che all’incontro tra Monti e Lombardo siano presenti anche rappresentanti della Comunità europea. Tra le richieste dei contadini ci sono anche lo snellimento della burocrazia regionale e nazionale; fondi per lo sviluppo socio-economico della Sicilia; accesso al credito; blocco dei debiti Equitalia e Serit.

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