RACALMUTO – Furti all’ospedale civico, altri guai per Lo Giudice

Nel tardo pomeriggio di ieri, a Racalmuto, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Mussomeli, hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della custodia cautelare agli arresti domiciliari a Lo Giudice Angelo, l’infermiere già ai domiciliari, che il primo novembre scorso, dopo aver fatto servizio notturno al “Civico” di Palermo nel reparto di rianimazione, mentre rientrava a Racalmuto per il pranzo festivo a casa della madre, era stato fermato, sulla Ss 189, all’altezza del bivio per Campofranco,  da un posto di controllo effettuato da una pattuglia del Nucleo Radiomobile che, dopo aver perquisito la sua Fiat Panda, lo aveva sorpreso in possesso di centinaia di medicinali e strumenti sanitari vari confezionati per uso esclusivo ospedaliero, tra cui due bombole di ossigeno, due pompe di infusione, del valore di circa 1.500 euro l’una, utilizzate nel reparto di rianimazione, pinze e bisturi utilizzati in sala operatoria, innumerevoli medicinali di vario genere, alcuni dei quali costano al pubblico anche alcune centinaia di euro, il tutto per un valore di oltre 10.000 euro. L’infermiere, che allora aveva anche tentato di corrompere i militari operanti ai quali ha offerto soldi in cambio del loro silenzio, si è visto notificare ieri la nuova ordinanza. I carabinieri, infatti,  dopo aver attivato e concluso le indagini del caso, avevano depositato, presso la Procura palermitana, apposita informativa di reato che ripercorreva tutte le malefatte dell’infermiere. Il giudice del Tribunale di Palermo, condividendo le risultanze investigative condotte dai militari dell’Arma successive all’arresto in flagranza di reato, ha emesso la nuova ordinanza degli arresti domiciliari eseguita ieri.

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