REGIONE – Ars, nessuna sfiducia a Lombardo

La Conferenza dei capigruppo dell’Ars, che si è riunita nel pomeriggio, ha deciso di rinviare la trattazione della mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. Pertanto la mozione non sarà presentata in Aula, anche perchè il Governatore ha ripetutamente ribadito che si dimetterà prima del 31 luglio.

In una nota ufficiale il gruppo dell’Unione di Centro all’Assemblea regionale siciliana ha voluto precisare: “La decisione presa dal presidente dell’Ars, Francesco Cascio, di non calendarizzare la mozione di sfiducia ha avuto il solo voto contrario dell’Udc”.

CASCIO: “RIUNIONE TRAVAGLIATA”. Francesco Cascio, presidente dell’Ars, al termine della conferenza dei capigruppo, si è soffermato a parlare con la stampa: “I siciliani adesso hanno una certezza: si vota il 28 e 29 ottobre. È stata una riunione travagliata sono emerse posizioni differenti ma alla fine è passata la proposta della Presidenza, che era una proposta di sintesi: il presidente Lombardo si dimetterà il 31, in modo che 90 giorni dopo si possa votare”.

“Non discutere immediatamente la mozione di sfiducia ma attendere le dimissioni di Lombardo? È stata la decisione a mio avviso istituzionalmente più rispettosa e corretta – ha aggiunto Cascio – perchè permette al presidente della Regione di motivare la scelta delle dimissioni”. Ai giornalisti che gli hanno chiesto se avesse la sensazione che i gruppi parlamentare spingessero in maniera convinta per votare immediatamente la mozione di sfiducia, Cascio ha risposto: “Votare prima, magari a settembre, sarebbe stato complicato per tutti, ci sono tempi tecnici da rispettare. Penso alle liste civiche che devono raccogliere le firme, ed all’iter necessario per le candidature: non sono procedure semplici, serve tempo”.

A chi ha chiesto cosa succederà se Lombardo il 31 luglio non dovesse dimettersi, Cascio ha detto: “È un’ipotesi che non prendo neppure in considerazione, ho concordato personalmente la data del 31 luglio con Lombardo, sono assolutamente certo che si dimetterà”. Cascio ha infine detto che da ora al 31 luglio l’Ars discuterà “norme importanti come il ddl blocca nomine – ha concluso – il ddl ‘900’ ed alcune modifiche regolamentari”.

MPA: “SCELTA SAGGIA”. “Apprezziamo la saggia decisione della conferenza dei capigruppo di rinviare la trattazione della mozione di sfiducia” dice il capogruppo Mpa all’Ars, Nicola D’Agostino. “Lombardo – aggiunge – ha dimostrato grande sensibilità istituzionale preservando le istituzioni, ed era giusto che altrettanta sensibilità dimostrasse questo parlamento abbandonando ogni posizione di ostilità”.

“Oggi il Movimento per le Autonomie ribadisce la propria posizione di centralità politica, che va sottolineata alla luce della necessità di abbassare i toni del dibattito per riportare la dialettica entro la misura corretta. Ci attendono adesso tre settimane di denso impegno parlamentare, a partire dal ddl 900/A che servirà a dare importanti risposte alla Sicilia”.

LEONTINI: “MELINA DEL PD”. “È prevalsa a maggioranza, in conferenza di capigruppo, l’idea di calendarizzare la mozione di sfiducia soltanto dopo la comunicazione di Lombardo sulle proprie dimissioni. Io, Maira, Bufardeci e Adamo abbiamo proposto una mozione secca e asettica, con la quale, praticamente, si legava la sfiducia alla mancanza di una maggioranza di governo in Aula” dice il capogruppo del Pdl, Innocenzo Leontini.

“La melina del Pd – aggiunge – è riuscita a trascinare gli altri quattro capigruppo e anche questa semplice mozione è stata dunque bocciata a maggioranza. È logico che quella del Pd non vuole essere una vera mozione: al massimo una minaccia di mozione. L’atto di sfiducia ha un senso soltanto prima di eventuali dimissioni non certo dopo di queste”.

UDC: “PD POCO SERIO”. Il presidente dei senatori dell’Udc e segretario regionale del partito, Gianpiero D’Alia è contrariato. “Prendiamo atto della decisione del presidente dell’Assemblea regionale Cascio di non mettere in discussione le mozioni di sfiducia al governatore Lombardo. Non ci meravigliamo di questo gesto che non va derubricato a mera cialtroneria politica e istituzionale. Si tratta di un atto politico frutto di quella maggioranza trasversale che in questi anni ha prosciugato le casse della Regione Sicilia provocandone il dissesto finanziario. Non ci meravigliamo neppure  del tacito assenso dato dal Pdl, partito in crisi e allo sbando in Sicilia come nel resto del Paese”.

“Ci amareggia invece e ci sorprende – prosegue D’Alia – la mancanza di serietà e di affidabilità del segretario regionale del Pd e del capogruppo all’Ars che con noi hanno sottoscritto la mozione di sfiducia. Noi continuiamo il dialogo con il Pd e con tutte le forze responsabili che hanno a cuore il bene della Sicilia ma il Pd deve chiarire, una volta per tutte, se è al governo con Lombardo o e all’opposizione di Lombardo”.

LUPO: “CHIARI E LINEARI”
. Il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, chiarisce:”Abbiamo chiesto in conferenza dei capigruppo che la mozione di sfiducia fosse votata il 26 luglio. La decisione del presidente Cascio di convocare l’assemblea per il 31 luglio prossimo, con all’ordine del giorno le dimissioni del presidente, non è stata messa ai voti e di questo se ne assume la responsabilità”.

“Il nostro comportamento – aggiunge Lupo – è stato chiaro e lineare. Le dichiarazioni del segretario regionale dell’Udc, Gianpiero D’Alia, sono inaccettabili e probabilmente frutto di informazioni false e tendenziose. Nei confronti dell’Udc la nostra disponibilità al confronto è confermata e mi auguro che, già nei prossimi giorni, possiamo incontrarci per chiarire ogni equivoco”.

Condividi
         
 
   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *