Seconda strage di Porto Empedocle, risarciti i familiari di Stefano Volpe e Giuseppe Marnalo

Il Tribunale di Agrigento, in persona del G.M. Dott. Donnarumma, con due diverse sentenze, ha condannato gli autori della c.d. “seconda Strage di Porto Empedocle”, a risarcire in favore di Volpe Giuseppe e Vecchia Maria Concetta, rispettivamente padre di Volpe Stefano e moglie di Marnalo Giuseppe, a titolo di danno morale per la perdita dei congiunti, la somma di € 308.000,00 ciascuno, oltre interessi legali e rivalutazione monetaria dalla data della strage 04 luglio 1990, sino al soddisfo, quantificabili in ulteriori € 250.000,00 circa caduno.
Le due diverse sentenze, costituiscono l’epilogo di due separati giudizi promossi da Volge Giuseppe, padre del giovane Volpe Stefano, e da Vecchia Maria Concetta, moglie di Marnalo Giuseppe, entrambi rimasti vittime innocenti dell’agguato mafioso maturato in Porto Empedocle nell’ambito della faida che vedeva tra di loro contrapposte l’organizzazione criminale nota come la “stidda” e l’organizzazione criminale nota come “cosa nostra”.
In relazione alla predetta strage, con sentenza del 23.12.1994, divenuta irrevocabile nel 1197, la Corte di Assise di Agrigento aveva condannato all’ergastolo, in concorso tra loro, Grassonelli Giuseppe, Pullara Giuseppe e Cavallo Aurelio, in qualità di mandanti e Paolello Orazio, Spina Vincenzo, Rapisarda Carmelo Ivano ed anche il Grassonelli Giuseppe quali esecutori materiali dell’agguato diretto ad uccidere Vecchia Sergio.
Proprio in forza della predetta sentenza sia Volpe Giuseppe che Vecchia Maria Concetta, si sono rivolti agli avvocati Angelo Farruggia e Annalisa Russello, entrambi del Foro di Agrigento, per ottenere il risarcimento dei gravi danni morali subiti a causa della perdita dei congiunti.
Sia il giovane Volpe Stefano, i cui genitori da sempre lottano per il suo riconoscimento di vittima innocente di mafia, che Marnalo Giuseppe, ebbero, infatti, la sventura di trovarsi all’interno dell’officina di Vecchia Sergio, unico destinatario dell’agguato, mentre il gruppo di fuoco poneva essere l’efferato delitto.
Unitamente agli autori della strage ed in solido con gli stessi, il Tribunale di Agrigento ha condannato a risarcire il danno, che per ognuno ammonta ad € 500.000,00 circa, anche il Fondo Di Solidarietà Vittime della Mafia.

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