Sequestrato viadotto “Cinque archi”

Un tratto del viadotto “Cinque archi” dell’autostrada A19 Palermo-Catania, già interrotta in seguito al cedimento del viadotto Himera, è stato sequestrato dai carabinieri che hanno aperto un’indagine a carico di ignoti per attentato alla sicurezza dei trasporti, in seguito alla situazione di pericolo per la circolazione causato dallo stato di alcuni piloni del viadotto.

Il tratto di carreggiata sequestrato, in direzione Palermo, ricade nei territori dei comuni di Caltanissetta, Santa Caterina Villarmosa (Cl) e Villarosa (En). Ed era già stato chiuso il 7 maggio alla circolazione. L’autostrada è percorribile sull’altra carreggiata in doppio senso di marcia.

Le fondazioni del viadotto, sull’alveo del fiume Salso, sarebbero state intaccate dall’azione erosiva delle acque, tanto da incidere sulla loro stabilità. Stamattina inoltre perquisizioni sono state eseguite a Palermo nella sede della direzione regionale siciliana dell’Anas e a Enna, nell’ufficio grande viabilità dell’Anas.

Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta per la ricerca di documenti, progetti costruttivi, comunicazioni, provvedimenti di manutenzione relativi al viadotto.

“Lo stato di degrado strutturale – aveva protestato nei giorni scorsi l’Ance – attesta come le strutture in cemento armato e le condizioni salmastre dell’area di ponte Cinque archi non possono essere ignorate e Anas e Regione ognuno per le proprie competenze non possono non prendere iniziative per la messa in sicurezza dell’asse viario e per la risistemazione di argini e greto del fiume Salso che in quel tratto ha eroso le paratie ed i piedi delle strutture di sostegno esponendo ulteriormente le strutture di cemento”.

SCORCIAVACCHE. Intanto criticità e anomalie sia nella fase di progettazione che nella realizzazione dell’opera, compreso un collaudatore senza i requisiti e un certificato di agibilità senza certezza dell’avvenuto collaudo sono emerse dall’attività ispettiva effettuata dall”Autorità Anticorruzione (Anac) sul crollo cedimento avvenuto sul viadotto Scorciavacche, avvenuto tra il 4 e il 5 gennaio. Alcuni profili potrebbero avere risvolti penali e di danno erariale.

La relazione selle verifiche effettuate dall’Autorità Anticorruzione sul cedimento del viadotto Scorciavacche sarà trasmessa per competenza – a quanto si apprende – alla Procura della Repubblica di Termini Imerese, che ha avviato un’inchiesta sulla vicenda, e alla Corte dei conti. Inoltre sarà oggetto di una specifica contestazione ai vertici di Anas.

LE REAZIONI. Per il sindaco di Caltanissetta Giovanni Ruvolo “è necessario un intervento immediato per risolvere la situazione della viabilità. La chiusura ed il sequestro del viadotto Cinque Archi della A19 penalizzano ulteriormente un territorio già in difficoltà come quello nisseno. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una mancanza di programmazione perché la situazione di quel tratto autostradale era già stata segnalata”.

Il sindaco Ruvolo è tra i partecipanti all’incontro di Valledolmo con il presidente della Regione Rosario Crocetta ed altri sindaci siciliani per manifestare il disagio dei territori in difficoltà a seguito della chiusura del viadotto Himera, tra gli svincoli di Scillato e Tremonzelli.

“Ancora una volta l’immobilismo di chi doveva intervenire e non l’ha fatto ha causato danni ai cittadini. Ben venga adesso l’inchiesta della magistratura. Speriamo che vengano puniti i responsabili visto che a pagare sono solo i cittadini” afferma Giancarlo Cancellieri deputato regionale del Movimento cinque stelle che sulla vicenda che ha portato al sequestro del viadotto cinque archi ha presentato un esposto alla procura di Caltanissetta.

Cancellieri ricorda che il 13 aprile scorso i tecnici del Genio Civile avevano compiuto un sopralluogo in quel tratto di autostrada. E avevano rilevato sollecitando l’Anas a intervenire che: “i fenomeni erosivi hanno spostato la sponda a ridosso del muro di contenimento del rilevato dell’autostrada, con il gravissimo rischio che possa determinare il crollo del muro di sottoscarpa sino a interessare la carreggiata dell’autostrada stessa”.

“Da quanto descritto, – hanno proseguito i tecnici – si rileva una situazione di notevole dissesto che potrebbe coinvolgere pienamente l’autostrada, con gravissime conseguenze sia per la grande viabilità regionale che per la pubblica incolumità. Occorre mettere in sicurezza le fondazioni dell’autostrada”.

Il parlamentare nel suo esposto ha anche denunciato “il pessimo stato della viabilità della statale 121 franata proprio accanto all’autostrada e da mesi chiusa, costringendo gli abitanti di Villarosa a fare 20 chilometri in più per imboccare l’A19”. Il dibattito sulla sicurezza del ponte ha innescato negli ultimi mesi una polemica anche su Facebook dove vengono postate le immagini di alcuni piloni. C’è chi invoca l’intervento immediato e chi invece è ottimista sulla tenuta del viadotto.

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