AGRIGENTO – Corruzione di testimone, carabinieri in casa Arnone: sequestrati computer e altro materiale

Blitz, stanotte, dei carabinieri di Agrigento nella residenza estiva di San Leone dell’ex consigliere comunale Giuseppe Arnone. I militari, delegati dalla Procura della Repubblica, hanno effettuato la perquisizione della villa. Poi si sono recati, sempre ai fini della perquisizione, nello studio legale e nell’abitazione invernale di Arnone, siti in via Minerva. Al termine sono stati sequestrati il computer dello studio e i computer in uso ad Arnone  e ai suoi suoi familiari, nonché alcune pen drive e  un paio di documenti relativi al procedimento penale che vede attualmente Arnone imputato di tentata estorsione ai danni di Maria Grazia Di Marco. La perquisizione è motivata da un’ipotesi di reato di corruzione da parte di Arnone ai danni della stessa Di Marco. L’azione disposta dal Pm Maggioni era finalizzata a sequestrare un messaggio di posta elettronica inviato ieri sera da Arnone attorno alle 22,30 sia all’indirizzo e-mail della signora Di Marco che a quello dell’avvocato Arnaldo Faro, difensore di Arnone. Un’analoga perquisizione è stata effettuata anche nell’abitazione della Di Marco. In mattinata Arnone terrà una conferenza stampa per illustrare il contenuto della e-mail incriminata e spiegare le sue ragioni in merito a questa vicenda.

«La perquisizione si è conclusa – spiega lo stesso Arnone – con il sequestro del mio computer di studio e dei computer in uso a mio figlio e a mia moglie, nonché di alcune pen-drive e di un paio di documenti relativi al procedimento penale a mio carico per tentata estorsione».

«Si tratta – ha concluso Arnone, esponente di Legambiente – di elementi assolutamente insignificanti e anzi comprovanti la piena buona fede della teste, ottenuti mediante l’intercettazione delle mie linee del telefono».

Condividi
         
 
   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *