AGRIGENTO – La posizione del SEL sulla questione Ipsia

La vicenda dell’Istituto professionale Ipsia “Enrico Fermi”, dichiarato inutilizzabile perchè costruito con cemento depotenziato è l’ennesia testimonianza del fallimento del percorso politico agrigentino degli ultimi 30 anni.  Dopo l’ospedale San Giovanni di Dio, alcune unità edilizie dell’ASI e ora  l’Istituto “Enrico Fermi”,  risultano essere state realizzate con materiali non idonei alla sicurezza delle strutture ma funzionali solo al sistema dei profitti facili e delle corruzioni.

La Federazione provinciale di SEL Agrigento, prende posizione: “Le  istituzioni, prima che la politica, debbono oggi  rimediare con urgenza alle disattenzioni scandalose del passato.  Gli studenti dell’Ipsia (circa 1.000 ragazzi  e ragazze) cui viene di fatto negato il diritto allo studio e rischiano l’anno scolastico,  vanno ospitati con urgenza in una delle tante struture idonee appartenenti al demanio pubblico. Il centro di Formazione del Consorzio ASI potrebbe essere uno di questi.  Un grande complesso ubicato nell´area ASI, nato per organizzarvi dei corsi di formazione, ma mai inaugurato e utilizzato.” è quanto sostiene,  Calogero Alaimo Di loro – Resp. Prov.Organizzazione – che aggiunge: “E’ questa la soluzione che oggi ci si attende dalla Provincia regionale, che a  buon diritto può chiedere la disponibilità dei locali dell’ASI di cui è socia, senza gravare sulla spesa pubblica con altri inutili oneri.  “La  cura infatti non deve mai essere peggiore del male stesso”.

La cementificazione del territorio e la costruzione di opere pubbliche è comunque  una scelta difficile e talvolta dolorosa per il territorio, perchè comporta dei costi economici e sociali, produce impatto  ambientale e sottrae spazi alla natura. Utilizzare cemento depotenziato e materiali edili inadeguati  rappresenta  un vero crimine verso la collettività. È dovere delle istituzioni e della politica dimostrare con i fatti la volontà di cambiare pagina, sopratutto oggi   che i cittadini   “vessati” da mille tasse e balzelli e frastornati dall’eco dei costi esagitati della politica,  non comprendeno più il senso dei  sacrifici cui sono chiamati”. In tale ottica, conclude Alaimo, nessuna altra soluzione che vada verso l’utilizzazione di strutture private e quindi nuovi e aggiuntivi costi per la collettività, sarà giudicata adeguata da Sinistra Ecologia e libertà.

 

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