AGRIGENTO – Morte Loredana Guida, esposto denuncia dei familiari alla Procura e commissione interna all’ospedale. Autopsia e funerali rinviati

I familiari di Loredana Guida, morta per malaria, hanno già presentato un esposto alla Procura  della Repubblica di Agrigento, chiedendo che venga fatta chiarezza sulle cause che hanno determinato la morte della giovane giornalista e far  luce su eventuali responsabilità e negligenze del personale sanitario.

La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta. Il fascicolo – per l’ipotesi di reato di omicidio colposo – è a carico di ignoti. Se ne sta occupando il pubblico ministero Elenia Manno. Il procuratore capo Luigi Patronaggio e l’aggiunto Salvatore Vella seguiranno però, e con grande attenzione, le indagini della sezione carabinieri. La Procura sta già disponendo l’acquisizione delle cartelle cliniche in ospedale, al “San Giovanni di Dio” di Agrigento, e l’esame autoptico. Rinviati pertanto i funerali di Loredana.  

Sulla vicenda si registrano numerose reazioni e commenti.

“La paziente è arrivata una prima volta al pronto soccorso il 15 gennaio, alle ore 11,40 circa. Dopo circa 4 ore è stata visitata e presa in carico con un codice verde. Aveva febbre alta, sono stati eseguiti degli esami di routine. Però poi la paziente ha firmato le proprie dimissioni ed è andata via – ha ricostruito Antonello Seminerio, direttore sanitario dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio – . “E’ ritornata dopo 5 giorni ma era già in coma, in condizioni critiche ed è stata quasi subito ricoverata in Rianimazione. Ci siamo confrontati anche con centri specialistici a Palermo soprattutto e a Roma per seguire i protocolli terapeutici previsti in questi casi”.

ANTONELLO SEMINERIO

Ufficiale il comunicato giunto in serata che istituisce una commissione d’inchiesta interna al San Giovanni di Dio. Questo il testo: Di seguito al decesso della signora Loredana Guida, avvenuto alle ore 3.35 odierne presso la Uo Terapia intensiva dell’ospedale di Agrigento, la Direzione strategica, nell’esprimere il cordoglio ai familiari per la prematura scomparsa della loro congiunta, desidera precisare quanto segue:

“La signora Loredana Guida si presentava presso il Pronto soccorso dell’ospedale di Agrigento il giorno 15.01.2020 e registrata in triage alle ore 11:41, in codice verde, per “riferito stato influenzale. La paziente riferisce di essere stata in Africa qualche giorno fa”.

Visitata alle ore 15:35, presentava febbre ed eseguiva esami di laboratorio di routine e radiografia del torace che non evidenziavano sostanziali anomalie, fatto salvo un lieve rialzo di un indice ematico aspecifico di flogosi. Dopodiché la paziente sottoscriveva, sul foglio di dimissione, la decisione di rifiutare di proseguire l’approfondimento dell’iter diagnostico.

La stessa, ritornava, nel primo pomeriggio del 20 u.s., in codice rosso, in stato di coma, allo stesso Pronto soccorso, venendo ricoverata presso la Terapia intensiva dello stesso ospedale. Il successivo giorno veniva ipotizzata la diagnosi di “malaria”, confermata da un test immunocromatografico eseguito lo stesso giorno e validata dall’istituto di Microbiologia dell’Università di Palermo come “malaria da plasmodium falciparum”.

Veniva altresì messa in atto una terapia specifica, concordata tra l’altro con il direttore dell’Istituto di malattie infettive del Policlinico di Palermo. Tale terapia veniva peraltro confermata dall’Istituto nazionale di malattie infettive “Spallanzani” di Roma, tutti opportunamente contattati. Nei giorni seguenti, pur con tutte le terapie messe in atto, le condizioni cliniche della paziente peggioravano progressivamente, fino all’exitus.

La Direzione Sanitaria di questa Azienda ha comunque istituito una commissione interna per la verifica e valutazione di tutto il percorso assistenziale della paziente”.

Intanto sulla vicenda è intervenuto l’assessore regionale siciliano alla Salute Ruggero Razza: “Ho disposto l’acquisizione delle cartelle della paziente deceduta ad Agrigento. Dai primi approfondimenti, dei quali verrà resa informativa all’autorità giudiziaria, emergono con chiarezza le procedure seguite. Non voglio aggiungere altro, in attesa della trasmissione della relazione richiesta all’Asp, ma inviterei tutti ad attendere l’esito dell’attività istruttoria, prima di dare sfogo alla propria ansia di visibilità attraverso polemiche che, tra l’altro, sono irrispettose del dolore dei familiari, al cui cordoglio mi unisco”.

Condividi
         
 
   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *