ALT all’assunzione dei PRECARI nei comuni, Zambuto contrario al provvedimento

Scoppia la bufera sui precari. Dopo l’alt all’assunzione nei Comuni. Con la Corte dei Conti che ha sconfessato la Regione, stoppando le procedure. Con i sindaci, invitati a sostituire solo il 20% di chi va in pensione, come prevede la legge nazionale. Il tutto coinvolgerebbe oltre 22 mila lavoratori degli enti locali. Le stabilizzazioni e perfino i rinnovi dei contratti a termine in comuni e Province- previsti da una legge regionale di qualche mese fa – si sono fermati. E’ stanno arrivando i primi licenziamenti.

Il sindaco di Agrigento Marco Zambuto si associa alla protesta dei sindacati e dell’ANCI contro l’alt dato dalla Corte dei conti alle stabilizzazioni dei 22 mila precari negli enti pubblici siciliani. Zambuto, nel manifestare la propria preoccupazione per il futuro lavorativo dei lavoratori precari, ricorda che il Comune di Agrigento utilizza ben 226 unità lavorative a tempo determinato che costituiscono quasi un terzo di tutti i dipendenti in servizio.

“Una forza lavoro – dice il primo cittadino di Agrigento – che ormai da molti anni costituisce una solida struttura professionale indispensabile per tutte le attività amministrative e tecniche del Comune, di cui sarebbe assolutamente impossibile fare a meno.”

Zambuto chiede alla classe politica nazionale e regionale di occuparsi immediatamente del problema dei precari assumendosi la propria responsabilità su una questione fondamentale per il lavoro e la serenità di decine di migliaia di lavoratori che hanno sperato in una giusta e dignitosa definitiva soluzione alla loro stabilità lavorativa.

“Serve subito una legge – dice Zambuto – che metta i comuni nella condizione di continuare ad utilizzare l’indispensabile forza lavoro dei propri dipendenti a tempo determinato, allontanando la minaccia di misure inaccettabili per gli stessi lavoratori e per gli enti dove prestano la loro opera.  Chiediamo intanto alla Regione di continuare a farsi carico degli oneri finanziari per consentire agli enti locali di mantenere in servizio le unità lavorative precarie nelle more che si possa trovare al più presto una soluzione legislativa ed economica che garantisca stabilità e sicurezza ai lavoratori ed alle loro famiglie e ponga le condizioni per superare la grave emergenza occupazionale che sta travolgendo la nostra Sicilia”.

 

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