AMMINISTRATIVE 2015 – Exploit M5s, un grillino primo a Gela Crisafulli non sfonda, valanga Firetto

In Sicilia le urne premiano il Pd e il centrosinistra nei comuni più grandi andati al voto sui 53 in totale, bene il M5s. In calo l’affluenza, ha votato il 64,44% degli aventi diritto (446.379 su 692.706): la differenza con le precedenti elezioni non è stata resa nota dal servizio elettorale regionale ma in quasi tutti i comuni dove si è votato il numero dei votanti è in calo.

L’alleanza Pd-Ap fa volare Lillo Firetto che ad Agrigento s’impone con circa il 60% dei voti. “Siamo riusciti a sovvertire quella naturale tendenza agrigentina, storicamente pessimista, secondo cui ad Agrigento nulla possa cambiare”, afferma a caldo Firetto.

Centrosinistra primo anche a Marsala (Tp), dove vince Alberto Di Girolamo. Non sfonda invece, a dispetto dei pronostici della vigilia, l’ex senatore Vladimiro Crisafulli che a Enna, sua storica roccaforte, non va oltre il 40% e dunque andrà al ballottaggio probabilmente con Antonello Maurizio Dipietro (24% circa). Crisafulli, la cui candidatura era stata osteggiata da alcuni dirigenti nazionali, non è appoggiato dal simbolo ufficiale del Pd ma da ‘Enna democratica’ e da altre due liste in cui convergono Ncd e Udc. Buon risultato per il candidato del M5s Davide Solfato, intorno al 17% delle preferenze.

I 5 stelle conquistano invece Pietraperzia, piccolo comune di poco più di 7 mila abitanti dell’ennese e rimangono in corsa ad Augusta (Sr) e Gela (Cl), la città del governatore Rosario Crocetta, dove si giocheranno la partita finale al ballottaggio.

Per quanto riguarda la provincia di Catania, Rando e Di Stefano andranno al ballottaggio, il primo è avanti con il 38% contro lo sfidante al 28%. Bellia comanda a San Giovanni La Punta ma la sua corsa si ferma al 49,23% costringendolo al ballottaggio con Trovato. A Bronte si va verso il ballottaggio tra Gullotta e Calanna.

AFFLUENZA IN CALO. Ha votato il 64,44% degli aventi diritto (446.379 su 692.706). La differenza con le precedenti elezioni non è stata resa nota dal servizio elettorale regionale ma in quasi tutti i comuni dove si è votato l’affluenza è in calo. Ad Agrigento ha votato il 67,46% degli aventi diritto (-4,88%) e a Enna il 66,67 % (-4,54%).

I comuni dove il calo dei votanti è stato maggiore sono Limina (Me) 40,75% (-17,90%), Caltavuturo (Pa) 67,89% (-13,42%), Lascari (Pa) 70,18% (-11,62), Basicò (Me) 35,53% (-12,30%), Pedara (Ct) 69,47% (-9,51%). A San Salvatore Fitalia (Me), in controtendenza ha votato il 60,77% (+14,34%).

I PRIMI SINDACI. A urne ancora aperte in Sicilia ieri sera e stamattina si conoscevano i nomi dei primi due sindaci: Domenico Giannopolo e Giuseppe Abbate. Giannopolo guiderà il comune di Caltavuturo e Giuseppe Abbate il comune di Lascari, entrambi in provincia di Palermo. Giannopolo e Abbate erano gli unici candidati in lizza ma perché l’elezione fosse regolare occorreva che si recassero alle urne la metà più uno degli elettori. Il quorum è stato superato a Caltavuturo già ieri sera, a Lascari questa mattina. Per la regolarità formale delle due elezioni è necessario che lo spoglio confermi ora l’attribuzione alle liste collegate della metà dei voti validi.

GELA, M5S DENUNCIA IRREGOLARITA’ AI SEGGI. Presunte irregolarità nelle operazioni di voto, a Gela, sono state segnalate dal “Movimento 5 stelle” e dalla sorella del candidato a sindaco, Maurizio Melfa. Riguardano la presenza di elettori con telefonini in cabina e una presunta sostituzione di persona nell’esercizio del diritto di voto.

Valentina Melfa, che ha contestato a un presidente di seggio di non farsi consegnare il telefonino dagli elettori prima di entrare in cabina, sta ufficializzando, stamani, la sua denuncia alla polizia. Più grave l’irregolarità segnalata ai cronisti dai cinquestelle che hanno raccolto con un video la dichiarazione di un elettore, Gaetano Abela, insegnante, il quale, presentatosi al seggio, avrebbe scoperto che qualcuno aveva votato per lui.

Tuttavia, il presidente gli ha consentito comunque di esprimere il suo voto. Polizia, carabinieri e guardia di finanza assicurano che sull’episodio non esiste finora alcuna denuncia e che le votazioni nei seggi si sono svolte con regolarità e senza incidenti. Non si esclude che nel caso del prof. Abela possa essere stato commesso un errore materiale di trascrizione, poi prontamente corretto.

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