Chiesti un anno e sei mesi per l’ex senatrice della Lega Angela Maraventano

Era il 3 ottobre 2020 e dal palco dell’evento Noi con Salvini, a Catania, l’ex senatrice leghista Angela Maraventano pronunciò queste parole: «La nostra mafia ormai non ha più quella sensibilità e quel coraggio che aveva prima. Dove sono?». Due giorni più tardi, anche grazie alla sollecitazione del deputato Stefano Candiani, allora commissario della Lega in Sicilia, Maraventano lasciò il partito. A distanza di due anni e pochi mesi, la procura di Catania, con il pm Agata Consoli, ha chiesto la condanna a un anno a sei mesi di reclusione: la politica avrebbe commesso il reato di istigazione a delinquere. Per l’accusa, Maraventano avrebbe fatto «un’apologia pubblica del delitto di associazione mafiosa». Il pretesto di quell’intervento, definito da Candiani «grave e ingiustificabile», era fornito dall’udienza preliminare del caso Gregoretti. All’epoca Matteo Salvini era imputato sempre per la gestione dei flussi migratori in qualità di ministro dell’Interno. L’inchiesta si è conclusa con sentenza di archiviazione.

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