Condanna annullata per prescrizione per studentessa di Grotte

Condanna cancellata dalla prescrizione per l’unica studentessa agrigentina coinvolta nell’inchiesta sulla presunta compravendita di esami all’università di Palermo. 

La Cassazione, alla quale si sono rivolti otto imputati, fra cui Alexandra Rita Ntonopoulou, 38 anni, di Grotte, accusata di avere “acquistato” sette esami del corso di architettura, ha annullato senza rinvio la condanna a 3 anni e 6 mesi (5 anni in primo grado) perchè i reati sono estinti per il decorso del tempo.

Il meccanismo di cui avrebbe fatto parte la studentessa (difesa dall’avvocato Gianfranco Pilato) sarebbe stato messo in piedi da alcuni dipendenti infedeli dell’ateneo, fra il 2007 e il 2010, e coinvolgeva soprattutto le facoltà di architettura, economia e ingegneria. Gli impiegati dell’università, in cambio di una somma di denaro, sarebbero riusciti ad accedere abusivamente nei sistemi informatici dell’ateneo e caricare gli esami che apparivano sostenuti con profitto senza che gli studenti si fossero mai presentati. La seconda sezione della Corte d’appello aveva già dichiarato prescritti diversi capi d’imputazione, ma ha anche sancito delle assoluzioni e concesso quindi degli sconti di pena a diversi imputati. 

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