L’emergenza a Porto Empedocle, caos e fughe: interviene il Prefetto

Qualcuno prova a chiedere informazioni, qualcun altro invece si arrampica fino a scavalcare la recinzione e darsi alla fuga.

Restare lì, stipati nella tensostruttura di Porto Empedocle, in attesa di poter partire chissà quando verso il Nord Italia è un’opzione che in molti non vogliono neanche prendere in considerazione. Il centro è stracolmo e il caldo afoso di questi giorni non fa che esasperare gli animi e alimentare la tensione.

Tanto che un poliziotto rimane ferito nel tentativo di impedire la fuga ad alcuni migranti. Gli autobus privati hanno deciso di non partire praticamente più dopo l’incidente mortale della scorsa settimana sull’A1 vicino Roma e costato la vita a due giovani autisti. L’unica soluzione, al momento, è dunque quella di utilizzare i mezzi di Polizia ed Esercito, in attesa che le navi tornino al molo per trasferire le centinaia di migranti. “In un’area di duemila metri quadri ci sono 1.200 persone – tuona il sindaco di Porto Empedocle, Calogero Martello -. Gente che cerca acqua e da mangiare e che cerca, spesso riuscendovi, di uscire. È una situazione che fa paura”.

In serata è stata la prefettura di Agrigento a trovare altri quattro pullman di compagnie private da affiancare ai mezzi delle forze dell’ordine, contribuendo a svuotare il centro.

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