LICATA – Incendio piano Bugiades: incontro in Prefettura

Da sabato sera (20 gennaio) i vigili del fuoco delle compagnie dell’Agrigentino ma anche di Enna, Palermo e Caltanissetta, non si fermano un attimo. Le fiamme altissime sono esplose nel piazzale di un deposito rifiuti alle porte di Licata e poi sono state alimentate da rifiuti ingombranti triturati come materassi e mobili. I vigili sono a lavoro per spegnere qualche focolaio e bonificare tutta la zona. L’incendio ha lambito un enorme deposito di amianto, si è rischiato un danno ambientale ancora maggiore.

“I vigili e la ditta hanno usato le ruspe per spostare la massa di rifiuti in fiamme dal capannone”, racconta il sindaco di Licata, Angelo Balsamo.

Per tutta la notte una colonna di fumo nero ha preoccupato gli abitanti. L’Arpa – l’Agenzia per l’ambiente – ha fatto un monitoraggio dell’aria e altri saranno effettuati anche nella giornata di oggi. Adesso la situazione è migliorata  ma l’aria è irrespirabile, per chi abita in questa zona, in contrada Piano Bugiades, per questo il Comune sta cercando alloggi alternativi per il centinaio di abitanti coinvolti in modo diretto. Questa mattina alle 10.30 il Prefetto di Agrigento, Filippo Romano, ha indetto una riunione per decidere i provvedimenti da portare avanti. 

Sul posto anche Protezione civile e forze dell’ordine. Il deposito della ditta Omnia, specializzata nella gestione dei rifiuti, era stato sequestrato quasi 2 anni fa durante un’inchiesta per presunti reati ambientali. Da capire le cause di questo incendio, l’ipotesi del dolo però è forte. 

 In un primo momento il sindaco Angelo Balsamo aveva scongiurato la chiusura delle scuole, ma di ore in ore , la situazione è cambiata e in serata ha diramato un’ordinanza che dispone la chiusura di tutte le scuole e gli asili nido della città (sia istituti pubblici che privati) in via cautelativa. 

Il sindaco raccomanda, inoltre, di utilizzare mascherine di tipo FFP2, di chiudere imposte e finestre ed evitare di stendere o ritirare i panni

Condividi
         
 
   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *