LICATA – Inchiesta “Stipendi spezzati”, Riesame conferma sequestro 430mila euro

Anche il Tribunale del Riesame, presieduto da Wilma Mazzara, ha confermato il sequestro conservativo dei beni nei confronti di Maria Barba.

Il giudice ha altresì accolto l’istanza avanzata dall’avvocato Angelo Farruggia disponendo il sequestro conservativo dei beni immobili di Maria Barba, pari a 405 mila euro, a favore della parti civili costituitesi in giudizio. Sono stati 8 degli ex dipendenti della cooperativa costituiti parte civile, a garanzia dell’obbligazioni civili di risarcimento del danno, quantificato in oltre 430mila euro, a chiedere tramite il proprio difensore, l’avvocato Angelo Farruggia, il sequestro di numerosi immobili di proprietà di Barba.

Lo scorso 26 aprile il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, ha rinviato a giudizio tre imputati nell’ambito dell’inchiesta intitolata “Stipendi spezzati”, ruotante intorno alla restituzione al datore di lavoro, sotto minaccia del licenziamento, di metà della busta paga da parte dei dipendenti di una cooperativa di Licata che gestisce delle comunità per disabili psichici.

I rinviati a giudizio sono Maria Barba, 39 anni, di Favara, dirigente ex facto ed ex moglie di Salvatore Lupo, già amministratore della cooperativa e poi vittima di omicidio il giorno di Ferragosto del 2021. E poi Rosa Sferrazza, 70 anni, di Favara, e Caterina Federico, 38 anni, di Licata, dirigente.

Prima udienza il 30 giugno.

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