LICATA – Lettera di minacce con cinque proiettili calibro 38 a un imprenditore

Lettera di minacce, con un chiaro ultimatum, e cinque proiettili calibro 38. Ad essere intimidito è stato un imprenditore licatese quarantacinquenne, un uomo che s’è visto recapitare, al portone dell’abitazione, l’inquietante missiva. Ad occuparsi dell’attività investigativa, dopo essere intervenuti sul posto con il supporto della Scientifica, sono gli agenti del commissariato di Licata. Fitto, anzi categorico, il riserbo.

A ritrovare la lettera intimidatoria, sul portone di casa, è stata la moglie dell’imprenditore. Qualcuno, senza essere visto, ha lasciato una busta gialla con la scritta: «Anonimo sei morto». All’interno un foglio con dei disegni che raffiguravano, a quanto pare, delle casse funebri e con la scritta: «Tinnaghiri o con le buone o con le cattive, ti fazzu saltare, u sta capennu? Non c’è bisognu che mi metti la legge nel mezzo. Di là te ne devi andare, sei morto, infame».

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