LICATA – Tornano proteste, ruspe e demolizioni

A Licata, dopo la pausa estiva ritornano le ruspe. Dopo le polemiche dei mesi scorsi e l’atto intimidatorio perpetrato nei confronti del sindaco di Licata Angelo Cambiano, le ruspe ritornano in città per un’altra tranche di abbattimenti. Per la precisione sono 77 le abitazioni per le quali sono state già inviate le notifiche che precedono l’abbattimento agli ormai ex proprietari.

Il Comune e l’amministrazione comunale hanno infatti eseguito le ordinanze disposte dalla Procura della Repubblica di Agrigento, sulle demolizioni degli immobili abusivi, un elenco che riguarda anche altre cittadine della provincia agrigentina come Palma di Montechiaro e lo stesso capoluogo di provincia. Le ruspe in contrada Gallodoro hanno rimosso i detriti dell’ultima villetta abbattuta prima dell’estate: le demolizioni riguardano infatti villette a meno di 150 metri dal mare, costruite dopo che il vincolo per la costruzione vietava l’edificabilità a questa distanza. Intanto, durante l’estate, sono state fermate anche nuove costruzioni: in alcune zone dove erano state abbattute delle villette, erano già partiti i lavori per edificare nuovi immobili, cosa che ha fatto scattare diverse denunce da parte dei vigili urbani della città.

Il comitato “Tutela della casa” è sceso in piazza ancora una volta per dimostrare il proprio dissenso a questa decisione. Tra la gente che ha sfilato per le vie del paese, gli ex proprietari delle case già demolite e quelli sui quali pende l’ordinanza di demolizione, in totale erano più di cento le persone che hanno preso parte al corteo chiedendo a gran voce di annullare le demolizioni. L’amministrazione comunale non ha però intenzione di fermarsi e, terminati i lavori di rimozione dei detriti in contrada Gallodoro, continuerà nell’opera di abbattimento.

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