L’omicidio del trentenne di origini catanesi a Padova: la fidanzata ha confessato

È finita la caccia all’assassino di Mattia Caruso, il trentenne della provincia di Padova di origini catanesi. Fino a ieri la fidanzata, Valentina Boscaro, aveva raccontato di avere visto un uomo che indossava una felpa con il cappuccio sbucare dalla boscaglia. Ma non era vero. Fermata come indiziata di delitto è finita invece lei stessa.La giovane, 31enne, padovana, ha confessato oggi al pm di avere ucciso Mattia dopo un litigio in auto. Dovrà rispondere dell’accusa di omicidio volontario.

Dopo avere dato lei stessa l’allarme, aveva raccontato di avere visto il compagno, che risiedeva ad Albignasego, ormai agonizzante in una pozza di sangue, dopo un diverbio con una persona all’esterno della vettura, ma si è più volte contraddetta davanti alle domande incalzanti del pm Roberto Piccione. Alla fine ha ammesso la lite furibonda e il fendente mortale al petto di Caruso. Un solo colpo, con un coltellino a serramanico di proprietà del fidanzato. La donna ha poi riposto l’arma nel cruscotto della vettura, mentre Mattia era ormai incosciente.Per giustificare la ferocia del gesto, Boscaro ha parlato del comportamento violento che l’uomo avrebbe avuto durante la loro relazione.A rendere lacunosa la sua versione soprattutto il fatto che nell’area esterna dell’edificio, dove in un primo momento si ipotizzava fosse avvenuto l’accoltellamento mortale, non sono state trovate tracce di sangue.

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